Eurostat rileva che dagli attuali 60,6 milioni di abitanti, passeremo a 51,5 nel 2050 e nel 2080 a 39 mln.
L’Istat invece fornisce i dati delle nascite:
464 mila nel 2017
473 mila nel 2016
Il numero medio di figli per famiglia è del 1,34%.
Il confronto con gli altri Paesi europei è impietoso: Francia 1,92%, Svezia 1,85%, Irlanda 1,81%, R.U. 1,79%.
Ultimi Italia e Spagna (1,34%).
Un documento della BCE mostra “l’indice di dipendenza”, ossia il rapporto tra popolazione anziana e quella in età lavorativa, fra 50 anni il numero delle persone in pensione sarà del 60%.
Secondo le previsioni Istat la speranza di vita nel 2065 potrà arrivare ai 90 anni per le donne e 86 per gli uomini.
Come pagheremo le pensioni?
Perché i nostri giovani non “mettono su famiglia”?
Il problema principale si chiama: lavoro.
Se una coppia di giovani fatica a pagare l’affitto, il mutuo, le bollette, l’assicurazione e il bollo auto come può pensare di mettere al mondo, responsabilmente, uno o più figli?
Come può un giovane disoccupato o con lavori saltuari, senza una seria protezione sociale, diventare genitore?
La genitorialità responsabile non può essere tradotta in politica con bonus alla nascita o per i primi anni di vita del nascituro. Servono politiche efficaci per la crescita economica sostenibile, specie al sud, e serve una politica rivolta ai bisogni delle famiglie. Tra le tante proposte in campo quella promossa dal forum delle famiglie sembra essere la più concreta e realizzabile. Il forum propone da diverso tempo un assegno unico per figlio che superi i vari bonus e i tanti micro sussidi che spesso non arrivano nelle tasche delle famiglie. Noi come #ForumalCentro sosteniamo questa proposta e nel nostro piccolo continueremo a lavorare per la sua attuazione.
Non mi sembra,però, che dare un bonus per bambino sia diverso da farne... 2-3-4. Dare 100 in una volta invece che 50+50 non cambia molto. Il problema è impellente e quindi va affrontato con urgenza e con soluzioni che diano risultati immediati. Ma se non ci modificano gli stili di vita e la vita in generale, non si va lontano. I miei nonni (anni 20-30) avevano 8-10 fratelli, eppure vivevano ugualmente nonostante fossero in guerra e le rispettive mogli non lavoravano fuori casa. Negli anni del dopo guerra c'erano, almeno al sud, normalmente famiglie con 4-5 figli: non erano ricchi, non avevano 2-3 auto, ma non mancavano dell'indispebsabile... oggi pare che se non hai il pacchetto di sigarette al giorno da fumare e il sabato non puoi andare da mcdonald's sei un fallito... e se ci volesse una vita diversa? (È una provocazione...)
RispondiEliminaSono d'accordo con entrambi cioè servono incentivi per economicamente sostenere le famiglie ma anche creare una società più aperta, più lungimirante e sicura con uno sviluppo ecosostenibile che includa tutti
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