di Leonardo Gaddini
Nei suoi numerosi scritti Don Sturzo, denunciava (essendo spesso ignorato anche dagli ambienti “Popolari”) i mali che affliggevano (e tuttora affliggono) il nostro Paese,
che sono: lo Statalismo, la Partitocrazia, la Sindacatocrazia, la
corruzione, l'imprenditoria liberal-Statalista, l'entite, il Fascismo,
il Comunismo, i difetti degli italiani, la Burocrazia, il centralismo e i
limiti della classe politica.
Questi problemi sono ancora di grande attualità. Essi sono, infatti, le cause principali del lento e inesorabile declino di questa nazione.
Lo Statalismo è forse il male più profondo di questo Paese, infatti l'assurdo dell'economia italiana sta nel fatto di essere apparentemente privatistica e di mercato, ma effettivamente controllata da uno Stato che pretende di dirigere e non dirige. Il nostro, infatti è uno Stato che, invece di cercare di risolvere la crisi attraverso riforme strutturali preferisce elargire "mancette" elettorali. La "toppa", però, risulta sempre, non solo inefficace a coprire il buco, ma anche dannosa. Dopo anni e anni in cui i governi (di tutti i colori politici) hanno elargito sussidi il debito pubblico è aumentato e le condizioni economiche del Paese sono nettamente peggiorate, con conseguenti migrazioni di massa dal nostro Paese all'estero (vera tragedia di cui nessuno parla).
Questo male, però, è strettamente collegato agli altri. L' "entite" è una malattia che il nostro Stato non riesce a curare proprio a causa delle sue continue ingerenze del sistema economico nazionale. Ingerenze che sono, però, dovute anche alla mentalità corporativista del popolo italiano, un popolo "conformista perché anarchico e anarchico perché conformista". Il nostro è dunque un popolo che vuole uno Stato paternalista ed è dunque per questo motivo che oggi l'elettorato vira verso l'estremismo. Comunismo e Fascismo sono, infatti, due facce della stessa medaglia, caratterizzati entrambi da un programma dogmatico, da un mito avveniristico e dalla forte autorità del capo.
L'unica via possibile per invertire il passo e tornare a crescere ce la suggerisce ancora una volta Sturzo, quando afferma che lo Stato deve dare agli italiani il mezzo di crearsi da sé il proprio benessere, lavorando e risparmiando. In conclusione, il vero grande problema di questa nazione è la mancanza di Libertà
Lo Statalismo è forse il male più profondo di questo Paese, infatti l'assurdo dell'economia italiana sta nel fatto di essere apparentemente privatistica e di mercato, ma effettivamente controllata da uno Stato che pretende di dirigere e non dirige. Il nostro, infatti è uno Stato che, invece di cercare di risolvere la crisi attraverso riforme strutturali preferisce elargire "mancette" elettorali. La "toppa", però, risulta sempre, non solo inefficace a coprire il buco, ma anche dannosa. Dopo anni e anni in cui i governi (di tutti i colori politici) hanno elargito sussidi il debito pubblico è aumentato e le condizioni economiche del Paese sono nettamente peggiorate, con conseguenti migrazioni di massa dal nostro Paese all'estero (vera tragedia di cui nessuno parla).
Questo male, però, è strettamente collegato agli altri. L' "entite" è una malattia che il nostro Stato non riesce a curare proprio a causa delle sue continue ingerenze del sistema economico nazionale. Ingerenze che sono, però, dovute anche alla mentalità corporativista del popolo italiano, un popolo "conformista perché anarchico e anarchico perché conformista". Il nostro è dunque un popolo che vuole uno Stato paternalista ed è dunque per questo motivo che oggi l'elettorato vira verso l'estremismo. Comunismo e Fascismo sono, infatti, due facce della stessa medaglia, caratterizzati entrambi da un programma dogmatico, da un mito avveniristico e dalla forte autorità del capo.
L'unica via possibile per invertire il passo e tornare a crescere ce la suggerisce ancora una volta Sturzo, quando afferma che lo Stato deve dare agli italiani il mezzo di crearsi da sé il proprio benessere, lavorando e risparmiando. In conclusione, il vero grande problema di questa nazione è la mancanza di Libertà
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