Stato e Costituzione

COSTITUZIONE ITALIANA


La Costituzione Italiana dovrebbe essere il documento-base di ogni partito o movimento politico che voglia avere una visione di quali siano i principi fondanti che lo Stato si è dato, quali i suoi obiettivi,  quali gli ambiti in cui far maturare la sua offerta politica.
Così è anche per il Forum al Centro, un aggregatore di idee e proposte a partire da “centro”.
Ecco qualche breve spunto per conoscere e amare la Costituzione Italiana.


LA FORMA DELLO STATO ITALIANO E LA SUA COSTITUZIONE

L’Italia è una Repubblica Parlamentare perché ha una forma di Governo in cui la volontà popolare è affidata ad elezioni politiche. Attraverso queste il popolo elegge i suoi rappresentanti in Parlamento e questo, a sua volta, elegge il Governo ed il Presidente della Repubblica. Il sistema elettorale deve assicurare la rappresentatività della volontà popolare.
La Costituzione è la legge fondamentale dello stato perché detta le norme che regolano la vita sociale e l'ordinamento dello stato.
Essa è composta di 139 articoli divisi in quattro sezioni:
- principi fondamentali (art. 1-12) che ispirano il nostro Stato: libertà, uguaglianza e solidarietà. Proprio per la loro importanza tali principi furono concordati da rappresentanti di tutti i partiti presenti in Parlamento all’epoca. A questi criteri di ordine generale si devono attenere i legislatori nell’elaborazione dell’ordinamento giuridico.
- diritti e doveri dei cittadini (13-54): le leggi che regolano i rapporti civili, i rapporti etico - sociali, i rapporti economici e i rapporti politici;
- ordinamento della Repubblica (55-139): articoli che riguardano l’organizzazione dello Stato e in particolare regolamentano il Parlamento, il presidente della Repubblica, il Governo, la Magistratura, le Regioni, le Province e i Comuni e le Garanzie costituzionali;
- infine ci sono le disposizioni transitorie e finali per l’attuazione della Costituzione stessa.

La Costituzione nasce dal lavoro di una commissione di 75 membri scelti fra i componenti dell'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana. Dopo un lavoro preparatorio, il 31 gennaio 1947 sottoposero alla stessa Assemblea Costituente un testo che, dopo l'esame di numerosi emendamenti, venne approvato il 22 dicembre 1947.

Fu firmata dal Presidente della Repubblica Enrico De Nicola e controfirmata dal Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi e dal Presidente dell'Assemblea Costituente Umberto Terracini.
I PRINCIPI FONDAMENTALI
DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

L’art. 1 sancisce il Principio democratico: l’Italia è uno Stato repubblicano e democratico che basa la sua democrazia sul consenso dei cittadini; il popolo ha la sovranità che esercita attraverso l’elezione dei suoi rappresentanti al Parlamento e con i referendum popolari.
Fondamento della struttura politica dello Stato è il lavoro (Principio del lavoro: artt. 1 e 4). Esso è un valore fondamentale ed è ampiamente tutelato nella nostra costituzione.
Dopo aver individuato i fondamenti alla base della convivenza civile, la Costituzione parla dei diritti inviolabili” (Principio personalistico: art. 2) che non sono creati, ma riconosciuti dallo Stato, cioè esistono in natura e non nascono dalla volontà del legislatore (non possono quindi essere eliminati pena la decadenza dello Stato Democratico). Anzitutto si afferma la libertà e l’autonomia della persona umana; poi la sua tutela, sia verso i singoli cittadini che nei riguardi delle formazioni sociali. Tra le persone e lo Stato si collocano una serie di società intermedie.
L’art. 2 dice che la solidarietà è la risultante dell’interdipendenza fra tutti gli uomini (Principio solidaristico) Essa si esprime attraverso le formazioni sociali nelle quali si esprime e si svolge la crescita della persona (famiglia, scuola, ecc.).
Principio cardine della nostra Costituzione e criterio a cui si deve vincolare l’interpretazione dell’intero ordinamento giuridico è il Principio di uguaglianza (art. 3): di fronte alla legge tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, non ci sono più distinzioni in base al loro titolo nobiliare, al grado o all’appartenenza di una classe sociale. Lo Stato deve garantire
- l’uguaglianza formale: tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge;
- l’uguaglianza sostanziale: è la realizzazione dell’uguaglianza formale nell’ambito del lavoro, della sicurezza; sostanzia i diritti della donna lavoratrice, l’accessibilità di tutti i cittadini agli uffici pubblici e alle cariche elettive, il suffragio universale. Tali diritti derivanti dal principio di uguaglianza tendono ad assicurare il pieno sviluppo della persona umana.
Gli artt. 5-6 enunciano il Principio autonomista per cui il decentramento è uno degli strumenti attraverso il quale si realizza compiutamente il riconoscimento delle autonomie locali. Un aspetto particolare di questo principio autonomista è riscontrabile nelle regioni a statuto speciale dove risiedono minoranze linguistiche, protette da speciali norme.
Secondo il Principio internazionalista la nostra costituzione riconosce l’esistenza di una comunità internazionale di stati e concede diritto di asilo allo straniero che lo richiede per giusto motivo.

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