Maria Nicotra nasce a Catania il 6 luglio 1913. Infermiera, è insignita della medaglia d’oro al valore civile per il suo servizio come volontaria della Croce Rossa durante la seconda guerra mondiale.
Membro di diverse associazioni cattoliche, ricopre l’incarico di presidente diocesana della Gioventù femminile dell'Azione cattolica di Catania ed è membro della commissione nazionale femminile delle Associazioni cristiane lavoratori italiani (ACLI): compie diverse azioni sociali, dalla realizzazione della casa dei lavoratori alla casa dello studente fino all’apertura di scuole e laboratori artigiani. In qualità di membro della gioventù femminile di Azione Cattolica, il suo nome rientra tra gli undici «elementi di Gioventù femminile idonei a entrare nella lista per la Costituente» proposta ai vertici della Democrazia Cristiana: nel 1946, con quasi 23 mila voti di preferenza, è quindi eletta all'Assemblea Costituente con la DC nel XXIX collegio elettorale (Catania-Messina-Siracusa-Ragusa-Enna) insieme ad altre 20 donne. Cofirmataria di un emendamento sostitutivo del primo comma dell'art. 48 – art. 51 del testo definitivo: «Tutti i cittadini di ambo i sessi possono accedere agli uffici pubblici in condizione di uguaglianza». La Nicotra ne è firmataria insieme ad altre Costituenti: Maria Federici, Maria De Unterrichter Jervolino, Angela Guidi Cingolani, Teresa Noce, Nilde Iotti, Filomena Delli Castelli, Angela Gotelli, Nadia Gallico Spano, Vittoria Titomanlio, Teresa Mattei, Laura Bianchini e Rita Montagnana.
Con le elezioni del 1948 Maria Nicotra ottiene più di 44 mila voti di preferenza ed è così confermata alla Camera dei Deputati con la Democrazia Cristiana. In Aula insieme a Elsa Conci e Nadia Gallico Spano fa parte della III Commissione Diritto, Procedura e Ordinamento Giudiziario. Partecipa inoltre all'VIII Commissione Trasporti, Comunicazioni e Marina mercantile ed è membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla. E’ inoltre l'unica donna a far parte della Commissione parlamentare di vigilanza sulle condizioni dei detenuti negli stabilimenti carcerari, attiva fino al 1953. La sua attività parlamentare si connota anche per la partecipazione attive nelle commissioni riguardanti il controllo della stampa per l’infanzia e l’adolescenza, i trasporti, le comunicazioni e la tutela degli studenti e delle madri lavoratrici.
Nel luglio 1949 sposa Graziano Verzotto, di dieci anni più giovane, inviato in Sicilia dalla Democrazia Cristiana per organizzare il partito. Dal 1955 al 1966 è alla guida del partito regionale su incarico dell’allora Segretario Amintore Fanfani.
Alle elezioni del 1953 Maria Nicotra risulta prima dei non eletti nelle votazioni per la II legislatura: decide quindi di dedicarsi al movimento femminile della DC e, in occasione del VI Congresso svoltosi a Viareggio nel maggio del 1954, è eletta vice-delegata nazionale insieme a Stefania Rossi.
Nel corso degli anni 70 il consorte Graziano Verzotto è implicato nello scandalo finanziario dei “fondi neri” di Michele Sindona e nel 1975 scappa all’estero, ma poi torna in Italia grazie all'indulto. Il 27 ottobre 2006 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le conferisce il titolo di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito, la massima onorificenza italiana.
Membro di diverse associazioni cattoliche, ricopre l’incarico di presidente diocesana della Gioventù femminile dell'Azione cattolica di Catania ed è membro della commissione nazionale femminile delle Associazioni cristiane lavoratori italiani (ACLI): compie diverse azioni sociali, dalla realizzazione della casa dei lavoratori alla casa dello studente fino all’apertura di scuole e laboratori artigiani. In qualità di membro della gioventù femminile di Azione Cattolica, il suo nome rientra tra gli undici «elementi di Gioventù femminile idonei a entrare nella lista per la Costituente» proposta ai vertici della Democrazia Cristiana: nel 1946, con quasi 23 mila voti di preferenza, è quindi eletta all'Assemblea Costituente con la DC nel XXIX collegio elettorale (Catania-Messina-Siracusa-Ragusa-Enna) insieme ad altre 20 donne. Cofirmataria di un emendamento sostitutivo del primo comma dell'art. 48 – art. 51 del testo definitivo: «Tutti i cittadini di ambo i sessi possono accedere agli uffici pubblici in condizione di uguaglianza». La Nicotra ne è firmataria insieme ad altre Costituenti: Maria Federici, Maria De Unterrichter Jervolino, Angela Guidi Cingolani, Teresa Noce, Nilde Iotti, Filomena Delli Castelli, Angela Gotelli, Nadia Gallico Spano, Vittoria Titomanlio, Teresa Mattei, Laura Bianchini e Rita Montagnana.
Con le elezioni del 1948 Maria Nicotra ottiene più di 44 mila voti di preferenza ed è così confermata alla Camera dei Deputati con la Democrazia Cristiana. In Aula insieme a Elsa Conci e Nadia Gallico Spano fa parte della III Commissione Diritto, Procedura e Ordinamento Giudiziario. Partecipa inoltre all'VIII Commissione Trasporti, Comunicazioni e Marina mercantile ed è membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla miseria in Italia e sui mezzi per combatterla. E’ inoltre l'unica donna a far parte della Commissione parlamentare di vigilanza sulle condizioni dei detenuti negli stabilimenti carcerari, attiva fino al 1953. La sua attività parlamentare si connota anche per la partecipazione attive nelle commissioni riguardanti il controllo della stampa per l’infanzia e l’adolescenza, i trasporti, le comunicazioni e la tutela degli studenti e delle madri lavoratrici.
Nel luglio 1949 sposa Graziano Verzotto, di dieci anni più giovane, inviato in Sicilia dalla Democrazia Cristiana per organizzare il partito. Dal 1955 al 1966 è alla guida del partito regionale su incarico dell’allora Segretario Amintore Fanfani.
Alle elezioni del 1953 Maria Nicotra risulta prima dei non eletti nelle votazioni per la II legislatura: decide quindi di dedicarsi al movimento femminile della DC e, in occasione del VI Congresso svoltosi a Viareggio nel maggio del 1954, è eletta vice-delegata nazionale insieme a Stefania Rossi.
Nel corso degli anni 70 il consorte Graziano Verzotto è implicato nello scandalo finanziario dei “fondi neri” di Michele Sindona e nel 1975 scappa all’estero, ma poi torna in Italia grazie all'indulto. Il 27 ottobre 2006 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le conferisce il titolo di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito, la massima onorificenza italiana.
Sempre interessante conoscere profili di personaggi che hanno fatto la nostra storia. Specie quando vengono 'dal basso' e non solo in senso geografico.
RispondiEliminaEssere isole è prendere sempre in considerazione come unico punto di vista il proprio. Il dibattito pubblico gira sempre intorno agli stessi temi e non è degno di un paese come l'Italia. La ricerca del bene comune deve essere prioritario ed è ciò che dovrebbero fare tutti..Io continuo a ricordare questi personaggi perchè spero che un giorno in questo paese si capisca che dobbiamo ripartire dalla cultura e dalla riscoperta delle nostre radici cristiane e non dirlo e basta.
RispondiEliminaBravissima Valeria. Grazie per questo ottimo lavoro.
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