Alle ultime elezioni politiche, del 2018, non ha votato il 30% degli elettori, alle ultime europee 1 elettore su 2 si è astenuto. Nei vari sondaggi elettorali circa il 40% è tra gli "indecisi/non voto".
Nei vari commenti dei politici, il problema della continua disaffezione sembra non essere una priorità. Ognuno festeggia il proprio risultato, senza tener conto che il primo partito italiano è proprio quello del non voto.
Una democrazia matura non dovrebbe tener conto della rassegnazione dei propri cittadini?
Quanti cittadini non votano perché stanchi degli urlatori di professione?
Quanti sono i rassegnati? "Se con il mio voto non cambia nulla perché dovrei votare"?
Quanti elettori non si sentono rappresentati dagli attuali blocchi contrapposti?
Quanti elettori si dichiarano né di destra, né di sinistra?
Di seguito un sondaggio, del 2019 di Demos & Pi, che fotografa l'autocollocazione politica degli intervistati:
Il sondaggio mostra, in modo evidente, che la maggioranza degli italiani non si dichiara di nessuna rea politica. In mancanza di culture politiche "forti" e non liquide questo dato aumenterà sempre più? Personalmente penso sia inevitabile. Se i due blocchi di sinistra e destra continuano a litigare su tutto, come può la maggioranza silenziosa della popolazione sentirsi rappresentata? Se non fai parte di nessuna delle due "curve" come puoi sentirti parte di una comunità politica? Penso sia più che ovvio il risultato in giallo del sondaggio. L'altro dato da evidenziare e che personalmente mi sembra interessante, è il 9/8% di chi si dichiara di centro. In assenza di partiti e movimenti dichiaratamente centristi mi sembra un risultato inatteso e insperato, un terreno da coltivare per superare gli estremismi, per costruire e non per distruggere, una semina PER e non contro qualcuno o qualcosa.
L'analisi post voto (europee 2019) di Ipsos, mostra invece i voti realmente espressi per autocollocazione politica:
Vorrei segnalare i voti di chi si dichiara di centro confluiscono in maggioranza nell'area astenuti. Il 42,3% dei centristi non ha partecipato al voto, rappresenta la maggioranza degli astenuti. Altra considerazione da fare è il voto, dei centristi, per i partiti candidati alla competizione elettorale. Il 34% ha votato Lega, il 23,9% M5S e solo il 13,2% per il PD e il 12,3% per FI.
Penso sia evidente che, in assenza di un partito, movimento, coalizione, federazione di centro, i cittadini che si dichiarano di questa area politica o non vanno a votare oppure hanno votato per le liste che promettevano un cambiamento. In assenza di sondaggi mirati su un'eventuale lista di centro, questi dati possono rappresentare un buon punto di partenza.
Per superare gli estremismi servirebbe, a mio parere, un nuovo pensiero forte, una nuova idea culturale e politica di centrismo. Non un'operazione di semplice addizione di classe dirigente, ma un percorso dal basso di partecipazione attiva, di impegno e responsabilità civica, una strada lunga ma efficace. Spero possiate e vogliate condividere queste piccole riflessioni, per condividere nuove idee e proposte sulla base dei nostri valori: Costituzione, Europa, dottrina sociale della chiesa e economia sociale di mercato.
Commentate con #ForumalCentro.
Grazie per l'attenzione.
Nessun commento:
Posta un commento