Cari governatori passati, presenti e futuri tenete a mente le priorità che questo virus ha fatto emergere come essenziali per il bene comune. La Sanità pubblica così come la scuola pubblica vanno tutelati e attenzionati e non abbandonati come purtroppo sta
avvenendo da anni e anni. In Lombardia si sta anche valutando l'ipotesi di chiamare i medici già in pensione. Però quanti dottori precari aspettano da anni e anni di essere stabilizzati in tutto il territorio nazionale. Non si dovrebbe risparmiare su questi
settori! Scegliere di investire non è uno spreco economico ma un ritorno economico e sociale. Rimettiamo al primo posto quello che al primo posto dovrebbe stare senza neanche discussione o dubbio!
Fonte Wired
Sottoposto a tagli e denigrato se c'è un eroe oggi, è l'intero sistema sanitario nazionale, che pur con tutte le sue falle, sta cercando di contenere il virus e offrire un letto a tutti gli ammalati.
Se c'è una lezione che dovremmo avere imparato quando tutto il caos coronavirus sarà finito e sul l'importanza della sanità pubblica. È da tempo che si prende a pesci in faccia questo settore per l'opportunità finanziaria di sommare tagli a nuovi tagli, facendo quadrare i conti. Nei giorni del coronavirus ci si è resi conto di come senza la sanità pubblica il caos sarebbe stato totale. E anche, di come, se si fosse realmente tutelato il sistema oggi staremmo vivendo un'emergenza più contenuta.
Nell'ultimo decennio tutto i governi hanno contribuito a sgretolare il Sistema Sanitario Nazionale. Il finanziamento pubblico ha subito un taglio di 37 miliardi di euro. Tra il 2009 e il 2018 l'incremento percentuale della spesa sanitaria pubblica si è attestato al 10% contro il 37% degli altri paesi.
La nostra politica ha considerato la sanità pubblica un peso, destinatario di risorse inutili. Ad essere colpiti decine di ospedali, ambulatori, consultori. In generale si è andati verso una precarizzazione della loro posizione lavorativa. Poi è arrivata l'emergenza e ci si è ricordati del valore di un lettino d'ospedale, di un medico di base, della ricerca scientifica. Chi chiede la regionalizzazione sanitaria, si è scontrata con la fura realtà che i problemi epidemiologici possono avere portata nazionale e che dunque come tali vanno gestiti. Un sistema pubblico al collasso è riuscito fino ad ora a mantenere il controllo della situazione. Investire sulla sanità pubblica oggi ci avrebbe fatto perdere di meno.
La chiave per il futuro è proprio questa. Le emergenze non sono prevedibili, la situazione sanitaria di un paese può degenerare da un momento all'altro. La politica deve fare il bene dei cittadini e quel bene passa dal pubblico, non dal privato, come abbiamo avuto modo di constatare in questi giorni. Nel dramma che sta creando, il Covid-19 sia il pretesto, la lezione, per scelte politiche future più responsabili.
Fonte Wired
Sottoposto a tagli e denigrato se c'è un eroe oggi, è l'intero sistema sanitario nazionale, che pur con tutte le sue falle, sta cercando di contenere il virus e offrire un letto a tutti gli ammalati.
Se c'è una lezione che dovremmo avere imparato quando tutto il caos coronavirus sarà finito e sul l'importanza della sanità pubblica. È da tempo che si prende a pesci in faccia questo settore per l'opportunità finanziaria di sommare tagli a nuovi tagli, facendo quadrare i conti. Nei giorni del coronavirus ci si è resi conto di come senza la sanità pubblica il caos sarebbe stato totale. E anche, di come, se si fosse realmente tutelato il sistema oggi staremmo vivendo un'emergenza più contenuta.
Nell'ultimo decennio tutto i governi hanno contribuito a sgretolare il Sistema Sanitario Nazionale. Il finanziamento pubblico ha subito un taglio di 37 miliardi di euro. Tra il 2009 e il 2018 l'incremento percentuale della spesa sanitaria pubblica si è attestato al 10% contro il 37% degli altri paesi.
La nostra politica ha considerato la sanità pubblica un peso, destinatario di risorse inutili. Ad essere colpiti decine di ospedali, ambulatori, consultori. In generale si è andati verso una precarizzazione della loro posizione lavorativa. Poi è arrivata l'emergenza e ci si è ricordati del valore di un lettino d'ospedale, di un medico di base, della ricerca scientifica. Chi chiede la regionalizzazione sanitaria, si è scontrata con la fura realtà che i problemi epidemiologici possono avere portata nazionale e che dunque come tali vanno gestiti. Un sistema pubblico al collasso è riuscito fino ad ora a mantenere il controllo della situazione. Investire sulla sanità pubblica oggi ci avrebbe fatto perdere di meno.
La chiave per il futuro è proprio questa. Le emergenze non sono prevedibili, la situazione sanitaria di un paese può degenerare da un momento all'altro. La politica deve fare il bene dei cittadini e quel bene passa dal pubblico, non dal privato, come abbiamo avuto modo di constatare in questi giorni. Nel dramma che sta creando, il Covid-19 sia il pretesto, la lezione, per scelte politiche future più responsabili.
Prof.ssa Margherita Stimolo
Presidente del C.N.D.A.
(Coordinamento Nazionale Docenti Abilitati)
Amministratrice del gruppo Facebook: https://www.facebook.com/groups/transitorioperilruolo/
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