La prossima settimana l'Országgyűlés (il parlamento ungherese)
prenderà in considerazione un disegno di legge di emergenza che
conferirebbe al primo ministro Viktor Orbán il potere di
governare con decreto, senza una chiara data di interruzione (oltre i 90
giorni previsti dalla Costituzione ungherese).
Il disegno di
legge cerca di estendere lo stato di emergenza dichiarato all'inizio di
questo mese sul coronavirus e potrebbe anche vedere persone incarcerate
per aver diffuso informazioni ritenute "false notizie". Il governo ha
descritto la mossa come una risposta necessaria alle sfide senza
precedenti poste dalla pandemia di coronavirus, ma i critici
hanno immediatamente etichettato la legislazione come pericolosamente
aperta e vulnerabile agli abusi. L'attuale bozza da, praticamente, carta
bianca al Governo per un tempo indeterminato. Quattro ONG, incluso il Comitato di Helsinki per i Diritti Umani,
hanno invitato il Governo a fornire una clausola di tramonto alle
misure di emergenza e di rendere il decreto in linea con i principi
costituzionali.
La nuova legge introdurrebbe anche pene
detentive fino a cinque anni per chiunque pubblicizzi false
informazioni che allarmano il pubblico o che rendono vani gli sforzi del
governo per proteggere le persone. Essa ha dunque causato inquietudine
tra i giornalisti indipendenti, che sono stati spesso accusati dal
governo e dalla sua fedele scuderia di mezzi di informazione, di
diffondere "fake news" contro il Governo. Il portavoce di Orbán, Zoltán Kovács
ha affermato che la mancanza di una chiara data di fine è dovuta nel
caso in cui i parlamentari si fossero ammalati troppo perché il
parlamento potesse riunirsi.
Parte dell'allarme è
dovuta al record del governo di Orbán che nell'ultimo decennio ha
approvato norme anti-democratiche, che hanno eroso lo Stato di Diritto.
Gli ultimi 10 anni hanno fornito ampie prove del fatto che il governo
ungherese sfrutta e abusa delle opportunità per indebolire le
istituzioni che fungono da controllo del suo potere. Gwendoline Delbos-Corfield, un eurodeputato francese, Presidente della Commissione del Parlamento Europeo per la tutela dello Stato di Diritto, ha avvertito che l'Ungheria
ha intrapreso una svolta pericolosa rispetto agli standard democratici e
che con questo decreto, Orbán riceverebbe carta bianca per rafforzare
ulteriormente se stesso e togliere, ai cittadini ungheresi, i loro
diritti sotto gli auspici di affrontare la crisi della coronavirus.
Perchè
il decreto passi ci vuole una maggioranza dei quattro quinti del
Parlamento, ma i partiti dell'opposizione hanno affermato che non
sosterranno la legislazione se non verrà modificata. Tuttavia questo
vale solo per la prossima, Orbán, quindi potrebbe aspettare una
settimana e approvarlo con una maggioranza dei due terzi, che il suo
partito Fidesz comanda in parlamento (con l'alleato KDNP).
Intanto
Orbán, per aumentare il proprio consenso, da la colpa del coronavirus
agli immigrati. Molti di essi sono stati stipati in una piccola area
senza macherina, contro ogni minimo standard sanitario previsto. Infine,
la parte più criticata del decreto, consiste nel fatto che il governo
potrà anche, "se necessario", chiudere il Parlamento attraverso un
semplice decreto, senza alcuna votazione da parte del Parlamento stesso.
Questo è l'ennesimo esempio del perchè bisogna sempre diffidare da
chiunque invochi i pieni poteri, in quanto detentore del consenso del
popolo, perchè è così che muore la Democrazia sotto scroscianti
applausi.
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