sabato 7 novembre 2020

Libertà è sinonimo di crescita - Gruppo "Lavoro, economia e ambiente"

 Di Leonardo Gaddini

 

Spesso nel dibattito politico italiano si fa spesso riferimento alle disuguaglianze e ai problemi causati dal cosiddetto "Neo-Liberismo", inteso come un sistema economico che si basa sullo sfruttamento dei poveri e dei lavoratori a favore dei grandi capitalisti. Un sistema che costringe gli Stati a sostenere la così detta "Austerity", danneggiando in questo modo i cittadini che si trovano con servizi scadenti per colpa dei continui tagli necessari per "far quadrare i conti", ma se si guarda la realtà capiamo che è solo uno specchietto per le allodole usato dai nostri politici per nascondere i loro fallimenti. L'Italia, infatti, è uno dei Paesi con minor Libertà economica in Europa.

La libertà è come l'aria: si vive nell'aria; se l'aria è viziata, si soffre; se l'aria è insufficiente, si soffoca; se l'aria manca si muore.

Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/199425-luigi-sturzo-la-liberta-e-come-laria-si-vive-nellaria-se-l/
„La libertà è come l'aria: si vive nell'aria; se l'aria è viziata, si soffre; se l'aria è insufficiente, si soffoca; se l'aria manca si muore.“

Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/199425-luigi-sturzo-la-liberta-e-come-laria-si-vive-nellaria-se-l/
„La libertà è come l'aria: si vive nell'aria; se l'aria è viziata, si soffre; se l'aria è insufficiente, si soffoca; se l'aria manca si muore.“

Fonte: https://le-citazioni.it/frasi/199425-luigi-sturzo-la-liberta-e-come-laria-si-vive-nellaria-se-lSpesso nel dibattito politico italiano si fa spesso riferimento alle disuguaglianze e ai problemi causati dal cosiddetto "Neo-Liberismo", inteso come un sistema economico che sfrutta i poveri a vantaggio dei ricchi e che fa aumentare sempre di più le disuguaglianze e il diverio tra ricchi e poveri. Un sistema che costringe poi gli Stati a sostenere la così detta "Austerity", danneggiando in questo modo i cittadini che si trovano con servizi scadenti per colpa dei continui tagli necessari per "far quadrare i conti", ma se si guarda la realtà capiamo che esso è solo uno specchietto per le allodole usato dai nostri politici per nascondere i loro fallimenti. L'Italia, infatti, è uno dei Paesi con minor Libertà economica in Europa. 

 

Ma che cos'è la Libertà economica? Essa è definita come il diritto fondamentale di ogni essere umano di controllare il suo lavoro e la sua proprietà”. Una società economicamente libera è quindi quella in cui: gli individui sono liberi di lavorare, produrre, consumare e investire in qualsiasi modo preferiscano e i Governi permettono che lavoro, capitali e beni si muovano liberamente, ed evitano coercizioni o limitazioni della Libertà oltre a quelle necessarie per proteggere e mantenere la Libertà stessa. 

 

Invece negli ultimi decenni il nostro Paese ha fatto largo uso di politiche economiche stataliste come per esempio: un continuo ricorso alla spesa in deficit, come testimonia il nostro debito pubblico che corrisponde al 166% del nostro PIL (prima della pandemia era già al 136%). L’Italia poi è la prima in Europa per tasse sul lavoro, con il 68,4% e nella classifica stabilita ogni anno dalla World Bank si trova al 80° posto mondiale per Libertà economica. Abbiamo poi anche una burocrazia invadente e inefficiente, una spesa per Pubblica Amministrazione che conta il 5.2% del PIL mentre la media europea è circa del 4%. Abbiamo poi una pressione fiscale sulle imprese che arriva fino al 68% e un Cuneo fiscale altissimo che rendono costosissimo per le imprese assumere nuovi dipendenti, una delle principali cause dell'alta disoccupazione. 

 

Per citare poi altri dati, abbiamo una pressione fiscale generale 45% e una spesa pubblica al 50% circa (escluse oggi le spese per la sanità). Nonostante tutto ciò abbiamo però dei servizi pubblici importanti, tra cui sanità e scuola, inefficienti. Questo vuol dire che la Politica ha deciso di mettere le risorse a disposizione, non nei servizi essenziali del cittadino, ma in tutt'altro, come per esempio: in salvataggi di aziende fallimentari (come Alitalia), nella burocrazia statale e in "mance" elettorali. Questo ha causato un costante declino che non riusciamo più a fermare. Quindi cos’è che serve al nostro Paese per tornare a crescere? Un cambio di rotta, abbandonare lo statalismo che ha caratterizzato l’Italia negli ultimi anni e optare per la Libertà. 

 


La correlazione tra Libertà economica e PIL pro capite (per potere d’acquisto) dimostra la validità e la necessità di questo cambio di passo. Il PIL pro capite, che misura il reddito medio dei cittadini di un Paese, risulta infatti essere fortemente connesso con l’indice di Libertà economica. Il grafico di sopra (della Heritage Foundation), comprendente tutti i Paesi del mondo, mostra questa relazione. I dati sono rappresentati rispettivamente sull’asse X e sull’asse Y, mentre ogni punto rappresenta uno Stato. In generale, risulta chiaro come i Paesi liberi riescano a raggiungere livelli di ricchezza enormemente superiori a quelli non liberi. L’Italia si posiziona appena sopra la linea di demarcazione tra paesi non liberi e paesi liberi, classificandosi come “moderatamente libera”. La Libertà economica italiana risulta infatti una delle più basse in tutta Europa e ultima in Europa occidentale: peggio di noi solo la Grecia e alcuni paesi dell’ex Unione Sovietica e dell’ex Jugoslavia. Il grafico dimostra anche che all’aumentare della Libertà economica, la ricchezza aumenta sempre

 

Non si tratta quindi di semplice correlazione, ma di vera e propria causalità: la Libertà economica porta alla crescita e a uno standard di vita più alto. Insomma solo con la crescita economica si possono veramente combattere la povertà e le disuguaglianze, non con una legge (come alcuni nostri governanti cercano di farci credere), ma ciò che la legge veramente può fare è creare opportunità, e non c’è opportunità più grande della Libertà.

 

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