di Valeria Frezza
Il passaggio generazionale è argomento di grande interesse sotto molti profili. Chi si occupa di mediazione sa perfettamente quali conflitti possono nascere in ambito successorio.
Spesso i nodi relazionali sono così complessi da impedirlo oppure la mancanza di volontà di molti soggetti di mettersi in gioco dal punto di vista relazionale.
Ci possono essere vari aspetti: quello finanziario, quello culturale e quello umano.
Gestire un passaggio generazionale significa creare un processo attraverso il quale si possano sviluppare delle soluzioni tali da creare ponti di trasmissione da una generazione all’altra che comprendano tutti e tre i livelli e che abbiano solide basi di appoggio da entrambe le parti.
Questo significa, prima di tutto, comprendere bene chi sono tutti i soggetti coinvolti dal passaggio generazionale, ascoltarli e includerli nel processo, con l’obbiettivo chiaro di ottenere il loro assenso rispetto alle scelte che verranno effettuate man mano.
Se non viene fatto, il passaggio generazionale diventa un momento critico, conflittuale e senza prospettive e progettualità.
Le imprese individuali purtroppo nascono, crescono e muoiono.
È necessario infatti un livello di generatività che manca agli uomini da soli ed è più presente nelle donne che in questo modo guadagnano sul campo credibilità e legittimazione che va oltre quello meramente affettivo che trova la sua origine nelle relazioni famigliari, soprattutto nei confronti della generazione entrante.
La leadership femminile guarda lontano e vive nel presente creando le condizioni affinché la società e le imprese possano avere continuità, permette una maggiore valorizzazione delle risorse, dei più giovani e delle donne, garantisce una più equa distribuzione di genere delle posizioni di potere, una riduzione del trauma che i passaggi generazionali determinano e una maggiore continuità.
Il problema della mancanza del passaggio generazionale può essere determinato dal rischio di fare dell'impresa il centro degli affetti e quindi un luogo chiuso e di una minore apertura verso l'esterno.
Per questo è fondamentale creare un cuscinetto tra le giovani generazioni e la generazione uscente, organizzare dialogando con i famigliari, riconoscendo le diversità e valorizzandole anche nell’assegnazione di ruoli manageriali rispondenti alle diverse competenze e capacità di ognuno.
Lo stile di gestione della leadership di uomini e donne è differente, limitato e imperfetto, per questo è vincente chi sa portare al vertice sia uomini che donne e anche saper integrare e valorizzare i più giovani, ciò vale per le generazioni uscenti e ancor più per quelle entranti. La leadership femminile, che più di quella maschile valuta la diversità di cui è portatrice come un valore, può essere un assist da mettere in campo per gestire i passaggi generazionali e per gestirli con successo e non solo in ambito imprenditoriale.
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