venerdì 17 luglio 2020

#AffariEsteri - Cosa sta accadendo in Bielorussia

di Leonardo Gaddini 

Negli ultimi mesi si sono registrate diverse proteste in tutta la Bielorussia, iniziate a causa della risposta che il Governo ha dato alla crisi generata dal Coronavirus. Inizialmente, infatti, il Presidente Aljaksandr Ryhoravič Lukašėnka aveva affermato che il Covid19 non era mortale, ma anzi bastava bere Vodka e farsi delle saune per guarire, bollando come psicosi collettiva le strategie messe in atto dagli altri Paesi europei. I consigli del Presidente non hanno impedito che la Bielorussia diventasse uno dei  Paesi al mondo con il più alto numero di contagi e di morti. La popolazione non ha gradito questo atteggiamento e così ha iniziato a scendere in piazza per protestare. Su tutti il blogger Sergei Tikhanovsky che in un suo video ha paragonato Lukashenko al "Potente Scarafaggio", il protagonista di una favola per bambini che dopo aver regnato con la forza viene schiacciato da una pantofola, da allora i manifestanti hanno iniziato ha portare in piazza le loro pantofole. 

Col passare del tempo le proteste sono diventate sempre più frequenti e numerose, specialmente dopo che il Parlamento ha fissato la data per le prossime elezioni presidenziali al 9 Agosto, molte persone hanno cercato di far capire il loro dissenso verso le politiche dittatoriali e repressive di Lukashenko, che come risposta ha cercato di reprimere le proteste attraverso l'uso della forza.Molti membri dell'opposizione, incoraggiati dal movimento, si sono registrati per le prossime elezioni, ma molti di loro sono stati arrestati. Tra di loro c'è anche Victor Babariko, che stando ai sondaggi, sarebbe il principale rivale del presidente bielorusso (dovuto probabilmente per le sue risorse economiche che gli avrebbero permesso di organizzare un'ottima campagna elettorale). Contro di lui sono state mosse accuse di appropriazione indebita e frode, ma molti parlano di un processo politico, attualmente si trova in un centro di detenzione (creato a suo tempo dal KGB) a Minsk. Babariko è stato estromesso dalle elezioni, insieme a lui anche Tikhanovsky (accusato di vilipendio nei confronti del Presidente per averlo definito "scarafaggio") e Capkala Valieryj Viĺjamavič (altro oppositore con consensi elevati). 

Alla fine la Commissione elettorale ha approvato la presentazione solo di cinque candidature: 
  • Aljaksandr Lukašėnka, attuale Presidente, in carica ininterrottamente dal 1991, laureato in economia, ex imprenditore agricolo prima di diventare un membro di spicco del Partito Comunista Bielorusso, definito attualmente come l'ultimo dittatore d'Europa. 
  • Siarhei Cherechen, Presidente del BSDH(Assemblea SocialDemocratica Bielorussa) un Partito di centro-sinistra, SocialDemocratico e riformista.  
  • Hanna Kanapatskaya, candidata per il Partito di Unità Civica. Un Partito d'opposizione, Liberale e di centro-destra favorevole all' ingresso della Bielorussia nell'UE. Kanapatskaya è stata anche l'unica esponente dell' opposizione che è riuscita a essere eletta nel Parlamento nella scorsa legislatura. 
  • Andrey Dmitriev, Presidente del Movimento pro-Democrazia e contro la corruzione chiamato "Di la Verità!
  • Sviatlana Tsikhanouskaya, moglie del blogger Tikhanovsky, candidata per portare avanti la battaglia di suo marito a favore della libertà di parola e di stampa. 
L'esito delle elezioni sembra però scontato, i media parlano di un Lukašėnka vicino all'ottanta percento dei consensi (anche se visto che sono controllati de facto dal Governo non sono molto affidabili). Comunque per andare sul sicuro Lukašėnka vuole impedire agli osservatori dell'OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) di poter monitorare l'andamento delle elezioni, così potrà commettere brogli elettorali che gli consentiranno di stravincere (anche se c'è chi sostiene che siano sempre avvenuti anche con gli osservatori). Nonostante tutto questo però migliaia di persone continuano a protestare e a rischiare la vita nella speranza che la Bielorussia di domani sia democratica e libera dalla tirannia dell' ultimo dittatore d'Europa. 

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