mercoledì 24 aprile 2024

La libertà delle donne è il termometro della civiltà sul pianeta

 di Valeria Frezza

La portata universale della lotta delle iraniane, e degli uomini al loro fianco, è la straordinaria occasione a livello globale di riaffermare a livello globale che la libertà delle donne è il primo indicatore della civiltà, dell’equità e del benessere sul pianeta Terra.

Si tratta, in primo luogo, del profondo e patologico imbarbarimento delle relazioni tra i sessi, dalla permanenza tossica di un patriarcato alimentato dalla distorsione perversa della fede religiosa che dimostra, per usare le parole dello psicoanalista Recalcati, come “credere fanaticamente in Dio sia un modo per rifiutare l’esistenza della donna e per continuare a odiare la vita”. 

La misoginia, l’odio verso le donne è, infatti, la plastica dimostrazione dell’avversione per l’esistenza umana tutta: senza la generatività delle donne, senza la libertà non c’è futuro per l’umanità orrendamente realizzatosi in paesi come l'Iran.

Ricordiamo il massacro della giovane donna Mahsa  Amini,  ma questi casi di violenza contro le donne che non indossano l'hijab sono molto frequenti. 

Armita Geravand, infatti, giovane donna di 16 anni morta dopo 18 giorni di coma il 23 ottobre 2023 e continua ancora adesso l'azione repressiva della polizia morale contro le donne che a loro dire, non si vestono in modo appropriato.


Fonte: Micromega

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