di Luca Ricci
Il 19 Febbraio si terrà il prossimo congresso del Partito Democratico. In questo congresso i due principali sfidanti alla segreteria saranno Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Bonaccini è appoggiato solo da una minoranza delle correnti, ovvero Base Riformista, la corrente dei Sindaci e i Giovani Turchi.
Esso ha un idea di un Pd Riformista a vocazione maggioritaria, che tenga insieme varie anime, dai Riformisti, alla sinistra Pd. Sul lato alleanze riproporrà a Terzo Polo e 5 stelle, l'inapplicabile campo largo contro le destre. E non è escluso che di fronte a un bivio, scelga come partner più naturale il Terzo Polo, vista la maggiore vicinanza politica. Schlein invece è sostenuta dalla maggioranza delle correnti, ovvero Area Dem di Franceschini, gli Orlandiani, gli Zingarettiani e i Lettiani. Essa ha un idea di Pd molto a sinistra, e molto populista. Lei propone infatti una transizione ecologica 100% rinnovabili, tasse per redistribuire la ricchezza, ed è ambigua sul invio di armi al Ucraina. Insomma, Schlein ha una di Pd molto più affine al ormai partito di Conte, per questo in casa di una sua vittoria, non è esclusa un’alleanza strutturale con la sinistra-verde di Fratoianni e Bonelli, e con il M5S. L’esito di questo congresso sarà decisivo per il futuro del Partito Democratico, e per il panorama politico italiano. Infatti, se il Pd si dovesse spostare a sinistra, con molto probabilità la maggioranza degli elettori riformisti, e parte della classe dirigente che fa capo a quell’area politica, si sposterebbero sul Terzo Polo. Al contrario, se dovesse vincere Bonaccini, il rischio per il Pd è che molti elettori di sinistra continuino a spostarsi verso i 5 stelle, oramai diventati, per il momento, perno della sinistra radicale italiana.
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