di Valeria Frezza
Il ristoratore che, in diretta TV, dette una "pacca" sul sedere alla cronista sportiva fuori dallo stadio di Empoli è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale e condannato ad un anno e mezzo di reclusione con sospensione della pena a condizione che l'imputato segua un percorso di assistenza psicologica.
A Lecce, una giudice ha deciso di archiviare un provvedimento a carico di un uomo accusato di aver toccato il sedere di una commessa.
Nel piano sotterraneo della stazione Termini di Roma, un uomo ha tentato di violentare una commessa di 24 anni minacciandola con un bullone di ancoraggio dei convogli dei treni. L'uomo che aveva i pantaloni del tutto abbassati, è stato arrestato dai carabinieri. Il giudice ha però disposto l'obbligo di firma 2 volte al giorno non convalidando il fermo, ritenendo che non ci fosse la fragranza di reato.
E' possibile che perfino in casi così eclatanti non ci sia un metro di giudizio univoco e chiaro per far comprendere la gravità di queste situazioni?
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