domenica 20 giugno 2021

La delegazione delle donne e mamme insegnanti italiane "vincolate" ad una sede scolastica senza poter chiedere trasferimento e assegnazione provvisoria invitate da Papa Francesco dopo che avevano inviato un fax per denunciare la loro particolare situazione

Continua la prof.ssa Margherita Stimolo del Coordinamento nazionale docenti abilitati

Il Santo Padre ha salutato la delegazione delle donne insegnanti  italiane. Il Papa oggi ha riconosciuto, nel suo saluto, l’importante ruolo delle donne insegnanti nei confronti dei propri figli. Le docenti hanno bisogno di crescere serenamente e soprattutto di vivere accanto ai figli non rinunciando al proprio lavoro nella scuola.

Il Santo Padre ha salutato e benedetto le donne insegnanti con amore e il suo saluto è stato ascoltato da tutto il mondo.

Il governo ha mai ascoltato queste donne costrette a lavorare a centinaia di chilometri lontane dai figli e dalla famiglia? Per nulla!

Addirittura non ha permesso neanche le assegnazioni provvisorie che avrebbero cercato di coprire parte dell’ingiustizia di un vincolo che umilia queste donne-  Ora chiediamo a gran voce di permettere quest’anno le assegnazioni provvisorie non ai tempi che fanno comodo a una sorda classe politica per giustificare l’alibi balordo della continuità didattica. Noi docenti siamo per la continuità didattica ma appagante come è giusto che sia. Appagante e rispettosa del ruolo che riveste la donna, mamma, moglie, compagna, figlia lavoratrice, docente.

Tutto il resto sono solo chiacchiere politiche che non hanno a cuore la vera essenza della scuola italiana. Gli emendamenti in nostro favore o non sono stati segnalati o varranno solo per il prossimo anno e questo è gravissimo e deve essere immediatamente corretto (per l'anno scolastico 2021/22).

Firmato: una donna insegnante italiana della delegazione presente oggi a Roma.




Katia, collega insegnante vincolata 2020, ci scrive:

Gli insegnanti oggi erano all’Angelus del Papa, il quale chiede una COMUNITA’ PIU’ UMANA.

Gli insegnanti hanno anche il dovere, insito nella loro “mission”, di educare all’UMANITA’ i propri alunni.

Perché allora si nega loro l’Umanità del concedergli il DIRITTO a vivere la propria FAMIGLIA, non a distanza, ma da vicino, ogni giorno?

La distanza sa essere DISUMANA quando viene imposta all’interno del nucleo fondante di ogni COMUNITA’ ovvero la FAMIGLIA.

In quelle famiglie ci sono figli che sono alunni, studenti vittime del malessere e delle conseguenze derivanti da questa situazione di ALLONTANAMENTO IMPOSTO e causato disumanamente.

Ci sono genitori anziani, mariti, persone care dalle quali si viene allontanati senza ragione.

Allora non è difficile comprendere con un po’di empatia e di buona coscienza che NESSUNO PUO’ NEGARE O DISGREGARE RAPPORTI UMANI a suo piacimento e senza ritenersi fautore di una INGIUSTIZIA inammissibile alla quale al più presto si deve mettere rimedio.

Prima di insegnare educazione civica, ho il diritto di vedermi “civicamente” rispettato da chi mi chiede di educare le future generazioni ad agire oggi e in futuro sempre con grande SENSO CIVICO 





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