di Armando Dicone
In questi lunghi 26 anni abbiamo assistito al declino della politica e di conseguenza alla crisi economica, sociale e culturale del nostro amato Paese.
Molti centristi coraggiosi, a cui va tutta la nostra stima, hanno tentato di ricostruire la nostra area politica, nonostante le mille difficoltà imposte dal sistema maggioritario che ha portato il sistema politico allo scontro bipolare.
Esaminando quelle esperienze, risulta evidente che si trattava di liste dell'ultimo minuto, di tentativi di testimonianza, di accordi verticali tra classi dirigenti. Si tratta di donne e uomini coraggiosi, che hanno messo in discussione le proprie carriere politiche per non tradire i propri valori e ideali.
Per non ripetere quelle esperienze frettolose, dobbiamo necessariamente partire dal "pensiero" culturale e politico.
Per essere forte dovrà essere condiviso, dovrà avere una visione completa del futuro e con radici solide.
La condivisione potrà essere garantita dai nuovi strumenti digitali, unici a garantire la massima partecipazione dal basso.
La visione del futuro potrà essere efficace se ognuno di noi metterà in rete studi, competenze e passione. I protagonismi non sono i benvenuti, la nostra bussola è la condivisione orizzontale.
Le nostre radici, da valorizzare e promuovere, provengono dalle culture politiche del centrismo, messe al bando da troppi anni.
I riformisti, i liberali, i popolari e i moderati italiani non hanno una "casa" politica da decenni ed è arrivato il momento di ricostruirla, per farlo però non basterà dire che si è alternativi ai populisti, ma sarà indispensabile elaborare un nuovo "pensiero forte".
I valori condivisi, da cui partire per elaborare un nuovo "pensiero forte", sono scolpiti nella nostra Costituzione, nell'idea dell'Europa federale, negli insegnamenti dell'economia sociale di mercato, nella visione della crescita "felice" attenta al rispetto dell'uomo e dell'ambiente.
Noi di "Forum al Centro", che non siamo un partito e non abbiamo la presunzione di diventarlo, abbiamo come mission l'organizzazione della domanda e per farlo non possiamo che partire dal "pensiero", auspicando che sia il principio di una grande e partecipata federazione di centro.
In politica, come nel mercato, senza la domanda non nasce nessuna offerta.
Grazie per l'attenzione.
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