lunedì 15 marzo 2021

Il femminicidio e il potere diseguale tra uomo e donna #DonnealCentro #ForumalCentro

 di Valeria Frezza

Il termine femminicidio rappresenta la violenza perpetrata dagli uomini ai danni delle donne in quanto appartenenti al genere femminile.

Le donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2019 in Italia sono state 111, lo 0,36 per 100.000 donne. Nel 2018 erano state 133.

Per l’anno 2020 il numero degli omicidi volontari evidenzia un calo generale rispetto all’analogo periodo del 2019, quando si sono registrati 161 omicidi, a fronte dei 131 del 2020. Il numero delle vittime di sesso femminile tuttavia aumenta passando da 56 a 59, effetto soprattutto dovuto all’aumento degli omicidi delle donne del mese di gennaio 2020.

La serie storica degli omicidi per genere mostra come siano soprattutto gli omicidi di uomini a essere diminuiti in 25 anni (da 4,0 per 100.000 maschi nel 1992 a 0,8 nel 2017), mentre le vittime donne di omicidio sono rimaste complessivamente stabili (da 0,6 a 0,4 per 100.000 femmine).

Nella maggior parte dei casi gli autori di questi delitti sono mariti, ex fidanzati e comunque persone appartenenti alla cerchia affettiva delle mura domestiche.

Queste donne non hanno rispettato ruolo ideale di donna imposto dalla tradizione: la donna obbediente o la donna sessualmente disponibile. E’ importante sottolineare che il femminicidio coinvolge tutte le forme di discriminazione e violenza di genere, che annullano la donna nella sua identità e libertà non soltanto fisica, ma anche psicologica e partecipativa alla vita pubblica. Oltre alla violenza fisica e sessuale, esiste una violenza psicologica.

Questo tipo di violenza nasce con l'intenzione di controllare la vita dell'altra persona attraverso l'isolamento, per esempio dagli amici, impedendo di parlare anche con i propri familiari, umiliando la donna, facendola sentire incapace, inadeguata attraverso parole, giudizi e azioni.

Possono subire ostracismo ed esclusione sociale sul posto di lavoro o nelle relazioni interpersonali. L’ostracismo è una forma di punizione sociale, spesso generato da una forte disuguaglianza, acuite da mancanza di opportunità e cambiamento che portano a sentimenti di frustrazione e di impotenza.

 Si esplicita attraverso i pregiudizi, le discriminazioni,  le credenze o i valori personali.

 Qualsiasi rifiuto, provato in una di queste situazioni, può avere gravi conseguenze per chi lo subisce.

Il termine ostracismo deriva dal greco ostrakon, una pratica che, tramite un voto, condannava all’esilio quei cittadini che rappresentavano una minaccia per la comunità. Oggi si tratta di un fenomeno che si verifica a seguito di un tacito consenso e che può essere mostrato in maniera velata o in modo aperto ed esplicito.

 Tutti i comportamenti che ledono la dignità della donna rientrano nella violenza fatta per ridurla psicologicamente dipendente. A volte non è facile da individuare e spesso serve del tempo per capire che, per esempio, la gelosia del proprio partner può diventare violenza psicologica nel momento in cui impedisce il normale svolgimento della vita della vittima.

il confine tra un tipo di violenza e un'altra non esiste e a una violenza fisica, spesso si accompagna anche a una violenza psicologica ed economica.

Per la donna vittima di violenza le conseguenze sono tante e su piani diversi. Una violenza fisica comporta dolore fisico e muscolare, lividi, lesioni ed è possibile sviluppare altre patologie come disturbi gastrointestinali o sindrome da colon irritabile. Nella violenza fisica e sessuale possono esserci lacerazioni, abrasioni, ma anche malattie sessualmente trasmissibili. A livello psicologico, la violenza sulle donne provoca disturbi psicosomatici, disturbi del sonno e/o alimentari, scarsa autostima, vergogna, depressione, ansia, attacchi di panico, disturbo da stress-post traumatico.

La violenza non riguarda solo un certo tipo di donna perché non esistono categorie più soggette, chiunque può esserne vittima. Per uscirne è importante chiedere aiuto. Esistono tante associazioni che lavorano sia a livello nazione che locale, il 1522 è il numero messo a disposizione dal Dipartimento delle Pari Opportunità 24 ore su 24, raccoglie segnalazioni di vittime di violenza e stalking; telefono rosa è una delle più note associazioni che si occupano di dare aiuto alle donne vittime di violenza, di stalking e di abuso diversi come il mobbing.

Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha bocciato nuovamente l’Italia, responsabile di ostacolare l’accesso alla giustizia alle donne vittime di violenza. Per questo resterà sotto vigilanza rafforzata e dovrà fornire, entro il 31 marzo del 2021, le informazioni sulle misure adottate per garantire un’adeguata ed efficace valutazione del rischio che corrono le donne che denunciano violenza e dimostrare la concreta applicazione delle leggi. L’Italia è stata anche sollecitata a fare di più per la prevenzione della violenza e per garantire la presenza dei Centri antiviolenza e delle risorse a loro disposizione; anche per quanto riguarda le pari opportunità l’Italia va a marcia indietro perché gli uomini che in genere detengono il potere non hanno alcun interesse a favorire l’emancipazione delle donne. Nella graduatoria 2019 sul 'Gender Gap' stilata dal World Economic Forum, la Penisola perde 6 posizioni e arretra al 76esimo posto sui 153 Paesi presi in esame.


Fonti:

Istat

Direcontrolaviolenza 

Cosmopolitan

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