Discorso della Beata Madre Teresa di Calcutta al Premio Nobel per la Pace
domenica 27 settembre 2020
Aborto, la più grande minaccia per la pace
sabato 26 settembre 2020
Cosa sta accadendo in Bulgaria - Gruppo “Europa”
Di Leonardo Gaddini
Da molti mesi in Bulgaria i cittadini stanno protestando vivacemente contro il Governo del premier Bojko Metodiev Borisov, leader del più grande Partito del Paese "GERB" (Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria), accusato di corruzione e di incapacità di gestire la crisi economica e sanitaria derivante dal Covid. In Bulgaria dal 2009 c'è un Goerno di Destra composto da GERB, un Partito Liberal-Conservatore di centro-destra, il IMRO (Movimento Nazionale Bulgaro), un Partito di Destra radicale, Conservatore e nazionalista, il NFSB (Fronte Nazionale per la Salvezza della Bulgaria), un Partito di Destra euroscettico e Conservatore e il Volnya (Volontà), un Movimento di estrema Destra, Populista e sovranista.
giovedì 24 settembre 2020
Il reato di Revenge porn
di Valeria Frezza
martedì 22 settembre 2020
Il tempo del fare (centro)
di Armando Dicone
mercoledì 16 settembre 2020
Flop assunzioni 2020: cattedre vuote e docenti ancora disoccupati
"Buongiorno a tutti, ieri sera ho seguito con molta attenzione l'intervento della Ministra Azzolina in tv soprattutto quando si è affrontata la problematica della carenza conclamata degli insegnanti di sostegno facendo riferimento anche al caso dei due bimbi che erano stati oggetto di attenzione da parte del Ministero. Ma la Ministra che tanti bei numeri sulle assunzioni ha comunicato ieri sera in tv, ha fatto un'indagine interna agli USR regionali per fare un censimento delle graduatorie valide da poter scorrere i posti assegnati ai vari USR che ancora parrebbero ostinarsi a non voler assegnare alle assunzioni previste per quest'anno? Un esempio: in Puglia, più di 20 posti sul sostegno ANCORA VACANTI e circa 100 PERSONE ANCORA PRESENTI IN GRADUATORIA GMRE ADSS....situazioni che paiono ormai confinate nell'oblio????? La Ministra ha parlato di aumentare gli specializzati, di bandire ed espletare nuovi concorsi...ma di assumere le persone presenti in graduatoria che dovrebbero occupare di diritto i posti validati per le assunzioni che ad oggi ancora sono scoperti creando disagio e mortificazione per le famiglie e soprattutto per i bambini??? In aggiunta si condannano ad altro precariato persone abilitate e specializzate!!! Ma bisogna andare sui giornali ad informare la Ministra di questa situazione????"
sabato 12 settembre 2020
La leader migliore? La mamma
di Valeria Frezza
Occuparsi dei figli è una forma di management, con tutto il carico di capacità di negoziazione e di problem solving e di pazienza che esso comporta.
Il “mestiere” del genitore può diventare un ottimo modo per sviluppare e allenare capacità di resilienza e adattamento, fondamentali in ambito lavorativo.
Capacità di resilienza e di adattamento di un genitore:
La cura di un figlio, alla lunga, crea un database di conoscenze che velocizzano il processo decisionale
Capacità intuitive e di problem solving: essere totalmente presenti nell'ambiente e capire subito, anche da un dettaglio apparentemente secondario, quale sia il problema e quale la migliore soluzione.
Abitudine alla responsabilità, che deriva dal continuo sforzo di attenzione verso i figli, le loro esigenze e il modo per riuscire a gestire e organizzare tutte le attività quotidiane.
Abitudine all'empatia e alla condivisione per valutare le cose da angolazioni diverse, senza paura di lasciarsi prendere dall'insicurezza.
Abitudine ad apprendere per tentativi: nella vita di un genitore non si finisce mai di apprendere come migliorare la cura e l’educazione dei figli.
venerdì 11 settembre 2020
Voto NO per ricostruire
di Armando Dicone
Per comprendere le ragioni profonde del mio NO, al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre, ho dedicato un po' del mio tempo libero a cercare vecchie letture con le quali sono cresciuto e grazie alle quali ho amato la politica, sin da ragazzino.
Quando ho iniziato a sentir parlare del "taglio delle poltrone", ho subito avvertito un senso di nausea davvero insopportabile. Vista la mia reazione istintiva, nei giorni scorsi mi sono soffermato sulle ragioni, ho subito capito che si trattava della mia formazione, di quello che avevo letto e imparato dai giganti che tanto ammiravo. Leggendo i loro discorsi, articoli e libri immaginavo di essere lì con loro, di far parte di una grande famiglia culturale e politica.
Dopo tale reazione e andando nel merito del "taglio", non ho avuto nessun dubbio sul mio NO al referendum e ho già avuto modo di spiegarlo su questo blog, ma quello che volevo condividere oggi con voi è l'idea che per ricostruire la politica non si può partire dall'antipolitica, la buona politica ha bisogno di idee forti.
Ho ritrovato 3 discorsi che vorrei condividere con voi e mi auguro possa farvi piacere.
Riporto tre brevi passaggi di grande attualità di Sturzo, Moro e Dossetti.
Luigi Sturzo, Senato, 27/06/1957
La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà.
Aldo Moro, articolo per Il Giorno, 1977.
Abbiamo salutato l'emergere, estremamente vivo e significativo, di una società civile che mette in evidenza valori prima compressi, esalta l'uomo, rivendica diritti e pone esigenze rigorose alla società politica, contestandone l'esclusivismo e la cristallizzazione. Ma c'è modo e modo di vivere questa esperienza e di secondare le spinte di progresso. Infatti vi sono ancora equilibri da rispettare, assetti istituzionali da salvaguardare, esigenze di sintesi e di ordine da non disattendere. Altrimenti un movimento vitale, segno importante di tempi nuovi, rischia di essere distorto, fino a divenire, invece che una ragione di composta e utile novità, un principio di confusione, uno strumento di disgregazione, un pericolo di instabilità e di indominabilità della società italiana.
Giuseppe Dossetti, Milano, 21/01/1995.
La sovranità popolare diventa sempre più una sovranità mitica: a cui in pubblico e nei discorsi seduttori si rende culto e la si sopraesalta, ma di fatto in sostanza la si viola: delegittimando le sue rappresentanze elettive (il Parlamento), tentando sempre più di comprimere l’indipendenza dell’ordine giudiziario, moltiplicando estrose e indebite pressioni sulla Corte Costituzionale, e finalmente cercando con ostinazione sistematica di ridurre sempre di più la libertà della suprema Magistratura della Repubblica. Pressapoco come Mussolini aveva ridotto la libertà del Re, e Hitler aveva ridotto la grandezza mummificata di Hindemburg.
A una sovranità popolare così mitizzata che cosa potrà ancora restare? Un’ultima illusione: l’illusione di una democrazia diretta! Cioè di essere chiamata ad esercitarsi attraverso referendum, resi sempre più frequenti ed agevoli. Ma anche questa è un’illusione. Invece di una democrazia rappresentativa (parlamentare), con le sue procedure dialogiche e le inevitabili mediazioni di ragioni contrapposte a confronto, si avrebbe una democrazia populista, inevitabilmente influenzata da grandi campagne mediatiche, senza razionalità e appellantisi soprattutto a mozioni istintive e a impulsi emotivi, che trasformeranno i referendum in plebisciti e praticamente ridurranno il consenso del popolo sovrano a un mero applauso al Sovrano del popolo.
Possiamo e dobbiamo ricostruire la politica, partendo però dalle idee e non dallo studio del "sentiment".
Vi ringrazio per l'attenzione.
#IOvotoNO
venerdì 4 settembre 2020
Documento per il NO al referendum costituzionale del 20 - 21 settembre 2020
NOI di #ForumalCentro votiamo NO al referendum costituzionale.
I motivi del nostro NO!
Votiamo NO per difendere la democrazia parlamentare rappresentativa voluta dai nostri padri costituenti, i quali decisero che per ogni 80.000 abitanti ci fosse 1 deputato e per ogni 200.000 abitanti 1 senatore. La diminuzione di questo rapporto ci poterà ad essere al di sotto della media delle democrazie rappresentative europee. Ciò renderà solo più debole la nostra democrazia. Nella comparazione con gli altri Stati europei, l’Italia sarà tra i Paesi col minor numero di parlamentari in proporzione al numero di abitanti. Esempi significativi sono le civilissime Svezia e Norvegia, che in proporzione ai cittadini residenti hanno il maggior numero di rappresentati in Parlamento. Anche in Francia e in Gran Bretagna i cittadini sono adeguatamente rappresentati, pur avendo i due Paesi un numero di abitanti superiore al nostro;
Votiamo NO perché la proposta del taglio non migliora né velocizza i lavori parlamentari. A tal fine c’è bisogno di intervenire sui regolamenti di funzionamento delle Camere, operazione più semplice da fare e meno invasiva del taglio dei parlamentari attraverso la quale si possono individuare anche modalità e processi per la misurazione delle performance di efficienza dei lavori parlamentari;
Votiamo NO perché crediamo che la politica debba tornare ad essere virtuosa agli occhi dei cittadini. Per ricostruire la fiducia negli elettori pensiamo che sia necessario che i partiti diventino palestre di democrazia e luoghi di dibattito, nei quali si forma e cresce una nuova classe dirigente, competente ed attenta all’interesse ed al bene comune, anziché organismi elitari dediti esclusivamente all’esercizio del potere. Il taglio non favorirà questo processo di nuova rappresentanza e responsabilità. Anzi, con il taglio si allungheranno i tempi di approvazione delle leggi e diventerà più tortuoso l’iter parlamentare. Ciò farà crescere ancor più l’iniziativa del Governo, già oggi tanto invasiva da essere diventata in gran parte sostitutiva del potere legislativo delle Camere con il profluvio di decreti su cui si mette puntualmente la “fiducia”, mortificando ed ingessando qualunque volontà di dibattito parlamentare. Con il taglio le decisioni politiche saranno prese da un numero inferiore di parlamentari che, decideranno sull’approvazione di leggi che riguardano milioni di cittadini;
Votiamo NO perché non vorremmo che dopo il taglio ci sia una "supercasta" con pieni poteri. Il populismo e il sovranismo sono derive della democrazia, che si sono infilate, come corpi estranei, nelle considerazioni della gente, approfittando delle loro difficoltà, dei vecchi e nuovi problemi e delle insicurezze che la politica non ha saputo ascoltare e rappresentare. Ma noi non possiamo legittimare la loro esistenza e dobbiamo contrastare ogni tentativo di consolidarsi nella cultura e nella quotidianità della gente tanto più quando manifestano, come è avvenuto con la legge sul taglio dei Parlamentari, propensioni anti democratiche e chiara intenzione di diventare nuova classe dominante. Non è un gioco, ma un problema serio da affrontare e risolvere al più presto, con passione, partecipazione e lavoro, specialmente in un tempo di crisi come questo. Il taglio consegna l'Italia nelle mani di pochi parlamentari, com’era nelle intenzioni di Licio Gelli, il quale elaborò un progetto simile a quello approntato dall’attuale riforma;
#IOvotoNO