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lunedì 27 aprile 2020

Storia di una farsa, elezioni per corrispondenza

di Leonardo Gaddini

Il prossimo 10 Maggio si terranno, nonostante il Coronavirus, le elezioni presidenziali in Polonia. Il Governo polacco ha approvato settimane fa una legge che prevede la possibilità per i cittadini di votare per posta. Inizialmente la maggioranza aveva chiesto di prolungare il mandato presidenziale di 2 anni, proposta resinta dall'opposizione che chiedeva il rinvio a Maggio 2021. Alla fine, nonostante le critiche, il Sejem (il Parlamento polacco) ha approvato il decreto presidenziale che ha stabilito che le elezioni si sarebbero tenute regolarmente. Molti costituzionalisti hanno hanno criticato il piano del Governo, visto che cambiare le regole elettorali in un periodo di tempo più breve di 6 mesi prima del voto, così come votare solo per corrispondenza, è considerato da molti incostituzionale. Altre critiche che sono pervenute al Governo derivano dal fatto che, subito dopo l'approvazione da parte del Parlamento, alle 02:26 della mattina del 23 aprile, tutti i Sindaci e i Presidenti dei Consigli Comunali hanno ricevuto un'e-mail anonima e non firmata dalla Poczta Polska (l'agenzia delle poste polacche) in cui c'era scritto che dovevano fornire i dati privati di 30 milioni di cittadini polacchi, incluso il loro PESEL (numero di identificazione personale), data di nascita, indirizzo e altri dati privati in un formato di file .txt privo di password o sicurezza (ciò rischia di fatto di far venir meno la segretezza del voto). Molti di loro, insieme a vari giuristi e privati cittadini preoccupati per la loro privacy, hanno criticato l'ordine di fornire tali dati privati, affermando che esso violi il GDPR (legge dell'UE per la protezione di dati personali) e la legge polacca, poiché l'atto legale indicato nell'e-mail non aveva alcuna validità legale visto che riguardava un disegno di legge che era ancora in fase di procedura legislativa. Comunque, nonostante le critiche, alla fine le elezioni si terranno lo stesso. 

La legge elettorale prevede un primo turno a cui partecipano tutti e un secondo tra i primi 2 candidati. Per poter diventare Presidente della Polonia bisogna: avere la cittadinanza polacca, avere almeno 35 anni e raccogliere almeno 100.000 firme. I 10 candidati che hanno soddisfatto questi requisiti sono: 
  • Andrzej Duda, l'attuale Presidente dal 2015, candidato per la coalizione di governo "Destre Unite", composta da: PiS (Diritto e Giustizia, il suo partito) il più grande partito del Paese, di Destra, ultra-Conservatore, euroscettico e anti-immigrazione, saldamente al potere dal 2015.
    Porozumienie (Accordo) un partito Liberal-Conservatore di centro-destra, considerato l'anima moderata della coalizione. SP (Polonia Unita) un partito di estrema-destra euroscettico e anti-immigrazione. PIAST (Partito del Popolo Polacco) un partito di Destra, conservatore e agrario. Duda è considerato il favorito per la vittoria finale, infatti un sondaggio di qualche giorno fa ha stimato il suo consenso al 63% circa.
  • Małgorzata Maria Kidawa-Błońska, candidata per la coalizione chiamata "Coalizione Civica", composta da: PO (Piattaforma Civica, il partito della candidata e di Donald Tusk, che inizialmente doveva essere il candidato, ma ha poi declinato per fare il Presidente del PPE) il secondo partito del Paese, di Centro, Popolare ed europeista. .Nowoczesna (.Moderno) un partito Liberal-Democratico e riformista. Zieloni (I Verdi) un partito ecologista. IPl (Iniziativa Polacca) un partito di centro-sinistra, Progressista. Inizialmente la candidata era considerata l'anti-Duda, ma negli ultimi giorni è crollata nei sondaggi al 4% (prima era al 15%) dopo che PO ha votato a favore del decreto presidenziale.
  • Robert Biedroń, candidato per la coalizione "La Sinistra", composta da: Wiosna (Primavera, il partito del candidato) un partito di centro-sinistra, Social-Democratico e Progressista. NL (La Nuova Sinistra) un partito Socialista di Sinistra. LR (La Sinistra Insieme) un partito di estrema sinistra, comunista. PPS (Partito Socialista Polacco) un partito di sinistra-radicale, anti-clericale. TR (il Tuo Movimento) un partito di centro-sinistra, socio-liberale ed europeista. Il candidato non sembra avere possibilità di accedere al ballottagio visto che i sondaggi l'hanno stimato sul 6% circa, per tutta la campagna elettorale. 
  • Władysław Marcin Kosiniak-Kamysz, candidato per la coalizione chiamata "Coalizione Polacca", composta da: PSL (Partito Popolare Polacco, il partito del candidato) un partito di centro-destra, conservatore ed escologista (forte tra gli agricoltori). KuKiz'15 (dal nome del suo leader e fondatore nel 2015 Paweł Piotr Kukiz che inizialmente aveva chiesto di fare le primarie della coalizione per poi accettare la candidatura di Kosiniak-Kamysz per non spaccare l'alleanza) un partito di Destra, Conservatore e populista. UED (Unione dei Democratici Europei) un partito Liberal-Riformista ed europeista. Fair Play, un partito di centro-destra liberista. Il candidato, considerato inizialmente come sfavorito, grazie al "suicidio" di PO sembra essere diventato l'anti-Duda (è infatti salito improvvisamente dal 5% al 10% circa).
  • Krzysztof Bosak, candidato per la coalizione "Confederazione della Libertà e dell'Indipendenza", composta da: RN (Movimento Nazionale il partito del candidato) partito di estrema-destra, anti-immigrazione e favorevole alla PolExit. KORWiN (Coalizione per il Rinnovamento della Repubblica - Libertà e Speranza, in polacco le lettere iniziali delle parole danno Korwin che è il cognome del leader e fondatore) un partito di Destra, Libertario-minarchista. KKP (Confederazione per la Crecita Polacca) un partito di destra-radicale monarchico e reazionario. LN (Lega Nazionale) partito di estrema destra nazionalista. KRK (Unione Cristiana delle Famiglie) un partito ultra-conservatore e anti-immigrazione. Zjednoczeni (Partito degli Autisti) un partito populista e pro-Democrazia Diretta. Il candidato è dato sul 7% e sembra non avere speranza di arrivare al ballottaggio.
  • Oltre a questi ci sono altri 5 candidati indipendenti: Szymon Hołownia (un giornalista e attivista dei diritti umani con un programma concentrato sulla sicurezza), Marek Jakubiak (parlamentare indipendente di Destra, ex-KuKiz'15),  Mirosław Piotrowski (Presidente di "Vera Europa" un'Associazione euroscettica), Paweł Tanajno (importante imprenditore che spesso ha finanziato movimenti di estrema-destra) e Stanisław Żółtek (Presidente dell'"Associazione PolExit"). Dati in totale dai sondaggi al 10% circa. 
Nonostante la grande partecipazione di candidati, le elezioni sembrano senza mezzi termini una vera e propria farsa. Infatti il voto per corrispondenza è poco sicuro perchè non garantisce la segretezza e può essere facilmente manomesso. Oltre a cio, causa Coronavirus, per i candidati è stato pressocchè impossibile fare campagna elettorale (i comizzi sono proibiti per via del virus) e i mass media (quasi tutti pubblici e quindi controllati dal Governo) danno risalto solo ai membri della maggioranza. Insomma Kaczyński e il suo Pis sembrano destinati a diventare sempre di più i padroni assoluti della Polonia, facendosi beffe di ogni principio democratico.  

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