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lunedì 16 marzo 2020

La riforma dello Zar

di Leonardo Gaddini


ll 20 Gennaio 2020, il presidente russo Vladimir Putin ha presentato il suo progetto della riforma costituzionale alla Duma di Stato che l'ha appovata a larghissima maggioranza, ciò è dovuto al fatto che i (pochi) partiti di vera opposizione non sono riusciti a eleggere nessun rappresentante in Parlamento visto la soglia di sbarramento liberticida del 7%. In totale, saranno modificati ben 14 articoli. In generale, i più rilevanti sono i seguenti: 
  
1) la Costituzione russa dovrebbe avere la precedenza sul diritto internazionale;
2) la Duma di Stato (la camera bassa del Parlamento) dovrebbe avere il diritto di approvare la candidatura del Primo Ministro (attualmente dà solo il consenso alla sua nomina). La Duma di Stato sarà anche in grado di approvare i candidati dei vice primi ministri e dei ministri federali; il Presidente non potrà rifiutare la loro nomina, ma in alcuni casi sarà in grado di rimuoverli dall'incarico;
3) le persone che detengono "posizioni importanti per garantire la sicurezza del paese" (Presidente, Ministri, Giudici, Capi di regioni) non dovrebbero avere la cittadinanza straniera o un permesso di soggiorno in altri paesi, né al momento del loro lavoro in carica o, nel caso del Presidente, in qualsiasi momento prima;
4) il Consiglio della Federazione Russa (la camera alta del Parlamento) potrà proporre al Presidente di licenziare i giudici federali; in alcuni casi, il Consiglio della Federazione, su proposta del Presidente, avrà il diritto di rimuovere i giudici delle corti costituzionali e supreme;
5) consolidamento dello status e del ruolo del Consiglio di Stato (attualmente è solo un organo consultivo e non è previsto dalla Costituzione);
6) concedere alla Corte Costituzionale la possibilità di verificare la costituzionalità delle leggi adottate dall'Assemblea federale della Federazione Russa (il Parlamento bicamerale) su richiesta del Presidente prima che siano firmate dallo stesso;
7) rimuovere la clausola "in fila" dall'articolo che regola il numero massimo di termini presidenziali. 

Putin ha motivato queste riforme dicendo che vuole rafforzare il ruolo del Parlamento e per migliorare la politica sociale e il funzionamento della Pubblica Amministrazione, ma la realtà è un'altra. Con queste riforme il potere, già molto ampio, del Presidente diventerà praticamente assoluto. Infatti Putin potrà rimuovere i giudici costituzionali che si opporranno alle sue leggi, sostituendoli con altri pro-governo. Ciò porterà, di fatto, il Parlamento ad essere totalmente sotto il suo controllo visto che potrà usare la "nuova" Corte Costituzionale per fermare le leggi. con il Parlamento in queste condizioni Putin potrà controllare meglio anche i suoi ministri, visto che diventeranno sfiduciabili individualmente. Oltre a ciò, rimuovendo la dicitura "in fila", Putin potrà restare Presidente praticamente a vita.
Secondo l'attuale Costituzione per far entrare in vigore le modifiche, basta il voto favorevole della Duma, ma Putin ha concesso anche che si tenesse (il 22 Aprile) un referendum consultivo, con l'obiettivo rafforzare il suo consenso, l'esito infatti pare scontato (un sondaggio del 11 Maggio ha rilevato che circa il 64% dei russi è favorevole). Dal 23 Aprile, insomma, Putin dovrebbe riuscire finalmente ad ottenere quel potere assoluto che tanto brama, diventando così lo Zar del terzo millennio.

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