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sabato 21 dicembre 2019

Dibattito di #ForumalCentro in occasione della nascita dell’associazione Voce Libera di Mara Carfagna del 20/12/2019

La nascita dell’associazione è un’iniziativa importante che vuole aggregare liberal-popolari e riformisti per fare uscire il paese dalle secche degli sterili governi populisti di destra e di sinistra. In questo momento di grande difficoltà è necessario trovare nuove formule per scardinare un potere costituito che non porta a nulla. La speranza è che escano fuori proposte politiche convincenti e coinvolgenti soprattutto per il primo “partito italiano”: il popolo degli indecisi. Tali iniziative possono servire a coagulare il consenso di quei cittadini moderati che invece di approdare alle sirene populiste, avrebbero un'alternativa. Questi embrioni dovrebbero far parte di un progetto più generale, più ambizioso e sostanzioso. Man mano che si vanno annunciando iniziative come quelle della Carfagna, il livello dell’ottimismo sale, anche se poi, ragionevolmente, bisognerà lavorare per evitare che i personalismi, su cui questi progetti nascono, diventino il loro obiettivo principale. Non sarà facile, per gli uomini e le donne di buona volontà come noi, scardinare questa probabile deriva, ma dobbiamo farlo con ostinazione, perché si crei un processo culturale nuovo che determini condizioni e convinzioni diffuse di unità di centro. Si evidenzia la necessità di un passaggio di questa era di partiti “personali” (c’è anche molta distanza tra gli attuali leader politici e i cittadini) a partiti con basi chiare e condivise, non un partito con le proprie idee e con i propri “amici”. C’è bisogno invece di idee chiare su cui si confrontano più persone che decidono successivamente il leader; il quale a sua volta può essere sostituito democraticamente senza che vengano meno le idee di base. A causa del sistema maggioritario, della crisi della famiglia, dei conflitti generazionali legati al “blocco dei pensionamenti”, il Paese è stato sottoposto a gravi lacerazioni. Non basta urlare slogan come: più lavoro e meno tasse, accoglienza o non accoglienza, popolarismo o sardine, restituiamo il futuro ai giovani (senza avere la minima idea di come farlo). Viviamo in un’epoca di miti ed egoismi mascherati con promesse che spostano in avanti nel tempo le soluzioni che oggi non fanno comodo. Un esempio? Preferiamo parlare del futuro dei giovani piuttosto che del loro presente. Occorre smascherare l’ipocrisia, ma ciò non è possibile senza “scomodarsi” e rinunciare al proprio protagonismo ed investire su nuove risorse per il presente e per il futuro. Per fare luce su “miti e false promesse” e smascherare la politica dell’io assoluto è necessario seminare il terreno fertile. I cittadini cominciano a non poterne più della pratica della frammentazione della visione del Paese per appropriarsi di un pezzo e farne il proprio cavallo di battaglia. Chi guarda ai giovani, chi agli anziani, chi al Nord e chi al Sud. Chi promuove una Ue più forte e chi un’uscita dall’Ue. Nessuno ha la capacità di mettere insieme il tutto. “La mia idea della politica è quella che segue il cerchio della vita. Nessuno può essere escluso dall’azione politica. Ogni parte è necessaria” [cit. Erminia Mazzoni]
Le perplessità riguardano i numerosi partiti che si sono presentati con il “cartellino” del popolarismo, avendo poi avuto scarso riscontro popolare, essendoci ben poco di quello (l’ennesimo slogan), ma bando alla rassegnazione, "Voce Libera" può essere un ulteriore passo. Attualmente viviamo in una situazione politica con la Lega che tenta di fagocitare tutta l’area del centrodestra con una proposta populista diventata al momento dominante, Renzi e Calenda che guardano erroneamente a sinistra, i 5stelle e il PD che hanno rispettivamente perso la propria bussola. Apprezziamo comunque l’iniziativa culturale quale vuole essere "Voce Libera" ed anche altre iniziative come "Politica Insieme" ed altre realtà similari che hanno come scopo di ridare voce e sostanza alla galassia centrista. Non basta che si prendano le distanze dai partiti e movimenti estremisti e populisti, ma è necessario che tutti convergano verso il Centro, valorizzando pure le leadership che stanno guidando ogni progetto centrista nei vari movimenti, ma predisponendo un modello coordinato e rappresentativo di tipo federato che ne assuma il governo politico e sia in grado di esprimere una progettualità adeguata ai problemi della gente.

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