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martedì 3 ottobre 2023

Umanesimo civile 5.0, una nuova visione per l’Italia e l’Europa.

di Armando Dicone
L’Europa è di fronte a una sfida storica: quella di riaffermare la sua identità e il suo ruolo in un mondo sempre più complesso e interconnesso, dove emergono nuove minacce e nuove opportunità. Per farlo, ha bisogno di una visione chiara e condivisa, che sia in grado di ispirare e motivare i suoi cittadini, di rafforzare la sua coesione interna e la sua influenza esterna, di promuovere lo sviluppo sostenibile, la democrazia liberale e la pace.
 
Questa visione non può essere solo economica o politica, ma anche e soprattutto culturale. Deve essere fondata sui valori dell’umanesimo, che hanno plasmato la storia e l’identità dell’Europa, riuscendo tuttavia ad aggiornarli e adattarli alle sfide del XXI secolo. Con ciò va posto al centro il valore della persona umana, della sua dignità, dei suoi diritti-doveri e delle sue potenzialità, tenendo conto, allo stesso tempo, della complessità e interdipendenza delle società globali, della necessità di una convivenza pacifica e solidale tra i popoli, della salvaguardia dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, e del ruolo sempre più rilevante della scienza e della tecnologia nella trasformazione del mondo.
 
Si tratta di quello che amiamo definire umanesimo civile 5.0, una corrente di pensiero che si propone di rinnovare i principi dell’umanesimo, alla luce delle sfide del XXI secolo. Occorre perciò che ai centro ci sia il cittadino, parte attiva della comunità, in rapporto ad uno Stato che promuova i principi di libertà, responsabilità, emancipazione, solidarietà e partecipazione. L’umanesimo civile 5.0 si propone quindi di offrire una risposta culturale, basata su una concezione aperta e pluralista dell’umanità, alle grandi questioni del nostro tempo.
 
Non è un’idea astratta o un ideale utopico, ma un progetto concreto e realizzabile, fatto di azioni e proposte dirette a migliorare la qualità della vita delle persone e delle comunità. Allora, vediamone alcune:
 
  • Creazione di un’Europa federale, che sia capace di esprimere una voce unitaria e forte nel mondo, di difendere i suoi interessi e i suoi valori, di promuovere la cooperazione internazionale e il multilateralismo, di contribuire alla risoluzione dei conflitti e alla prevenzione delle crisi;
  • Partecipazione attiva dei cittadini alla vita democratica e partecipazione dei lavoratori alla governance e agli utili delle aziende. Da ciò consegue l’impegno a rafforzare partiti e sindacati secondo una regola di democrazia e inclusività.
  • Realizzazione di un’economia sociale di mercato, fortemente competitiva, che sia orientata alla crescita inclusiva e sostenibile, alla riduzione delle disuguaglianze sociali ed economiche, alla valorizzazione del capitale umano e sociale, alla tutela dei diritti dei lavoratori e dei consumatori, alla responsabilità sociale delle imprese.
  • Innovazione tecnologica al servizio dell’uomo e dell’umanità, che sia guidata da principi etici e democratici, che rispetti la privacy e la sicurezza dei dati personali, che favorisca l’inclusione digitale e la partecipazione civica, che stimoli la creatività e la competitività.
  • Diffusione della cultura umanistica, che sia capace di integrare le diverse discipline del sapere, di valorizzare il patrimonio storico-artistico europeo, di incoraggiare la ricerca scientifica e la formazione permanente, di sostenere la libertà di espressione e di informazione, di promuovere il dialogo interculturale e interreligioso.
 
In conclusione l’umanesimo civile 5.0 si pone come alternativa al populismo e al nazionalismo, con l’obiettivo di costruire un futuro migliore. 

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