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domenica 26 marzo 2023

Sri Lanka: come far fallire uno Stato

Di Leonardo Gaddini

Dal 2019 lo Sri Lanka sta affrontando la peggiore crisi economica dalla sua indipendenza nel 1948. L'economia dello Sri Lanka è completamente crollata. Ma questo tracollo economico non è una sorpresa: anni di cattiva gestione sono stati esacerbati da diversi shock esterni e dalla riluttanza dell'ex Presidente della Repubblica Nandasena Gotabaya Rajapaksa a chiedere aiuto al Fondo Monetario Internazionale (FMI). Lo Sri Lanka deve affrontare: deficit di bilancio, iperinflazione, svalutazione della moneta e un enorme debito sovrano che non può più pagare. Le cause della crisi vengono da lontane dopo la fine della guerra civile nel 2009, l'allora presidente Mahinda Rajapaksa (fratello dell'ex Presidente) ha contratto massicci prestiti esteri per pagare le spese di guerra e, cosa più importante, per avviare vistosi progetti infrastrutturali per attirare il turismo e premiare i suoi fedelissimi del Partito della Libertà. Ciò ha creato un circolo vizioso, infatti il Governo ha contratto altri prestiti con Paesi stranieri, come la Cina, per pagare il debito già esistente, ma questo ha solo peggiorato le cose. Gli attentati di Pasqua del 2019 e la pandemia di COVID-19 hanno devastato il turismo, una delle principali fonte di entrate dello Sri Lanka che è passato dal 5,6% del PIL dell'anno precedente allo 0,8%.

Già dal 2019 la crisi ha iniziato a farsi sentire e il malcontento popolare è aumentato allora il Governo di Rajapaksa per placare le proteste ha effettuato ampi tagli alle tasse che hanno avuto come risultato la riduzione del 35% circa entrate e un aumento vertiginoso dei deficit di bilancio. La massiccia perdita di gettito fiscale ha portato le agenzie di rating a declassare il rating dello Sri Lanka, rendendo così più difficile per gli azionisti comprare il debito pubblico del Paese. Per coprire la spesa pubblica, la Banca Centrale (CBSL) ha iniziato a stampare denaro in quantità record, ignorando il consiglio del FMI di smettere di stampare denaro e alzare invece i tassi di interesse e aumentare le tasse tagliando la spesa pubblica. Il FMI ha avvertito che continuare a stampare denaro avrebbe portato a un'implosione economica, che puntualmente è avvenuta. Il 6 aprile 2022, la CBSL ha stampato 432,76 miliardi di rupie, l'importo più alto stampato in un solo giorno. Ciò ha provocato una ipersvalutazione della moneta, il valore di mercato della Rupia rispetto al Dollaro è arrivato a 248 a 1. Nel giro di poco tempo la Rupia è diventata carta straccia e le persone hanno iniziato a comprare dollari nel mercato nero e a evitare il sistema bancario formale con conseguente smantellamento del potere della CBSL come regolatore del mercato economico e finanziario. 

Dal 2007 in poi lo Sri Lanka ha iniziato a ricorrere pesantemente a finanziamenti da Stati stranieri con tassi di interesse elevati per incentivare gli investitori. Il denaro ottenuto è stato utilizzato per finanziare infrastrutture e progetti che si sono rivelati inutili piuttosto che progetti utili per la popolazione. Così facendo il debito estero dello Sri Lanka è aumentato notevolmente arrivando a 56,3 miliardi di dollari circa il 120% del suo PIL. nelle sue riserve, ma deve affrontare il rimborso del debito di circa $ 4 miliardi nel 2022, che include anche un'obbligazione sovrana internazionale (ISB) da $ 1 miliardo in scadenza a luglio. Nel 2020, S&P Global Ratings ha affermato che le fonti di finanziamento esistenti dello Sri Lanka non erano sufficienti a coprire le sue esigenze di servizio del debito, stimate a poco più di $ 4,0 miliardi. A settembre 2021 la situazione si è ulteriormente aggravata dal calo del tasso di cambio della valuta nazionale, dall'aumento dell'inflazione a causa degli alti prezzi dei generi alimentari e dalle restrizioni pandemiche nel turismo che hanno ulteriormente ridotto il reddito del Paese. Ciò ha portato lo Sri Lanka sull'orlo della bancarotta a causa delle riserve estere che sono scese diventando così insufficienti per pagare le obbligazioni del debito estero di $ 4 miliardi e delle obbligazioni sovrane internazionali di $ 1 miliardo. Il tasso di inflazione nazionale è aumentato al 17,5%. Il 12 aprile 2022, lo Sri Lanka ha annunciato che sarebbe stato inadempiente sul suo debito estero di 51 miliardi di dollari.

Numerosi osservatori hanno descritto i prestiti concessi allo Sri Lanka dalla Exim Bank of China per costruire il porto internazionale di Hambantota e l'aeroporto internazionale Mattala Rajapaksa, che si sono rivelati progetti molto costosi e per niente redditizi. La Cina è diventata così il più grande prestatore bilaterale dello Sri Lanka. Nel 2007, le società cinesi di proprietà statale China Harbor Engineering Company e Sinohydro Corporation sono state assunte per costruire il porto per 361 milioni di dollari a un tasso di interesse annuo del 6,3%. Il Governo ha poi stipulato un contratto di locazione di 99 anni da 1,12 miliardi di dollari con la società cinese. Molti analisti hanno definito questi affari come esempi della "diplomazia della trappola del debito" pratica che la Cina porta avanti da anni nei confronti degli Stati asiatici e africani in via di sviluppo. Essa è una relazione finanziaria internazionale in cui un Paese estende il debito a una Nazione mutuataria per aumentare la propria influenza politica nei confronti del Paese debitore. Il Paese creditore estende un credito eccessivo a un Paese debitore con l'intenzione di estorcere concessioni economiche o politiche quando il debitore non sarà in grado di soddisfare i propri obblighi di rimborso. Il denaro preso in prestito normalmente paga appaltatori e materiali provenienti dal creditore. Osservatori hanno notato che questi progetti con la Cina hanno accelerato la crisi del debito del Paese. Tutto ciò è dovuto anche alla grande corruzione presente nelle istituzioni del Paese. Lo Sri Lanka è al 102° posto nell'indice di percezione della corruzione (CPI).

Ma il colpo di grazia all'economia dello Sri Lanka lo ha dato la crisi dell'agricoltura un tempo uno dei settori più ricchi dell'economia del Paese. La crisi è dovuta alla scelta folle dell'ex Presidente Rajapaksa che ha consentito solo l'agricoltura biologica, vietando totalmente i fertilizzanti inorganici e i fertilizzanti a base di prodotti agrochimici. Questo ha portato un dimezzamento della produzione di tè e riso causando perdite economiche di circa $ 425 milioni, costringendo il Paese a importare riso per $ 450 milioni. Queste politiche derivano dal Consigliere personale dell'ex Presidente, Vandana Shiva, una famosa attivista che da anni porta avanti politiche ambientaliste populiste e stataliste pro "decrescita felice" (lodata spesso da Beppe Grillo). Ciò ha portato al collasso dell'agricoltura lasciando la popolazione senza reddito e senza cibo visto che i prezzi delle materie prime sono schizzati alle stelle (l'inflazione per i beni alimentari è arrivata a toccare il 70%). Il Governo ha dovuto introdurre il razionamento dei beni essenziali, visto che la quantità di prodotti agricoli non bastava per soddisfare interamente la domanda interna (le scorte di riso saranno sufficienti solo fino a settembre), anche il settore dell'energia ne ha risentito, il Governo ha inviato i militari presso le pompe di benzina e ha proibito ai cittadini di prendere il carburante e ha introdotto dei blackout temporanei per tutto il Paese per risparmiare energia. Molte imprese hanno dovuto chiudere per l'assenza del gas e per mesi i dipendenti pubblici non hanno intascato lo stipendio. Molti gli interventi chirurgici programmati sono stati sospesi (quelli non rinviabili sono stati eseguiti dai chirurghi con la luce dei cellulari) e molte persone malate di COVID sono morte a causa della carenza di medicinali (gli ospedali hanno iniziato a esaurire i tubi endotracheali per la ventilazione di neonati e persone con problemi respiratori). 

Migliaia di persone si sono radunate nelle piazze in tutto il Paese per protestare contro le politiche del Governo e la grave crisi economica, all'inizio le manifestazioni erano pacifiche, ma col passare del tempo e con l'aggravio della situazione economica il malcontento è esploso in atti violenti che hanno portato all'assalto della casa della famiglia Rajapaksa, l'ex Presidente è dovuto fuggire dalla furia dei manifestanti che hanno devastato e dato alle fiamme l'abitazione. Dopo questi avvenimenti gli esponenti del Governo si sono dimessi e l'ex Presidente è fuggito dal Paese con la sua famiglia. Dopo si è istaurato un Governo di unità nazionale guidato da Ranil Wickremesinghe che come primo atto ha chiesto l'aiuto del FMI e della World Bank che hanno concesso prestiti e risorse allo Sri lanka per permettergli di comprare i beni di prima necessità, grazie a questi aiuti la situazione è migliorata, l'inflazione è diminuita e i servizi pubblici sono ripartiti.

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