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mercoledì 7 aprile 2021

Appello di #ForumalCentro per un’Europa sovrana e federale

La firma dell’accordo inter-istituzionale da parte di Ursula von der Leyen, David Sassoli e Antonio Costa in rappresentanza di Commissione, Parlamento e Consiglio dell’UE segna l’avvio formale del percorso della Conferenza sul futuro dell’Europa, che partirà il prossimo 9 maggio, giorno della Festa dell’Europa.

Sassoli ha sottolineato che al centro dovranno esserci la società civile, i giovani, l’accademia, ma anche i parlamenti nazionali e gli enti locali in un percorso innovativo di dibattito volto a disegnare e rafforzare la democrazia europea del futuro in un nuovo contratto sociale europeo fondato sulla ormai acquisita consapevolezza di un destino comune. Costa ha ricordato che esistono visioni diverse sul futuro dell’Europa e per questo è importante il dibattito nella Conferenza, per trovare una visione comune di un’Europa giusta, verde, digitale e sociale ragionando delle politiche e delle istituzioni europee senza tabù. Von der Leyen ha espresso il desiderio di un’Europa leader nella transizione ecologica e digitale, che non lascia nessuno indietro, che combatte la pandemia, protegge i cittadini e difende la Democrazia, consapevole che vi sono altre 450 milioni di visioni dell’Europa, quanti sono i cittadini europei. Cittadini cui la Conferenza offre un’occasione per esprimersi, confrontarsi e discutere. E si parte nel mezzo della pandemia, perché la crisi ha mostrato i limiti e le potenzialità dell’Unione e la necessità di rafforzarla perché sia in grado di affrontare le prossime crisi.

Nei momenti storici di grande cambiamento, se le comunità vogliono governare i nuovi processi ed evitare di cadere in un declino irreversibile, devono saper adattare le loro istituzioni. L'Unione Europea, dopo la fine della guerra fredda, si è adattata e l’ha fatto con un primo passo cruciale creando l'unione monetaria e poi con l’aumento delle sue competenze con il Trattato di Lisbona, con cui ha rafforzato il ruolo legislativo del Parlamento Europeo, ma non è riuscita a creare un’unione fiscale e politica come conseguenza, l'UE si è trovata priva degli strumenti adeguati per reagire efficacemente alle sfide e alle crisi dell'inizio del XXI secolo: il crollo finanziario, i flussi migratori, il ritorno dei nazionalismi, questo ha portato l’UE a essere più debole e più piccola con l’uscita del Regno Unito.

Molti dei problemi dell’UE derivano da un'eccessiva concentrazione di potere in seno al Consiglio Europeo, che è espressione dei governi nazionali, bloccato spesso da veti incrociati. Un altro grave problema è costituito dall'incapacità di sviluppare una politica estera comune in grado di promuovere gli interessi strategici comuni dell'Europa e la situazione in Libia e i rapporti tesi con la Turchia e la Russia ne sono un esempio. Ma con la crisi sanitaria senza precedenti dovuta al Covid e il crollo delle economie, l'Europa ha reagito unita, mostrando una nuova volontà politica e indicando la via da seguire per il futuro dell'integrazione europea: ha posto le fondamenta per un’Europa della Salute con una strategia comune di vaccinazione senza precedenti, e ha dato vita ad un piano di ripresa finanziato da un debito comune che dovrà essere ripagato anche da tasse europee sui giganti digitali e finanziari e sulle emissioni inquinanti. Si tratta di un piano federale che esplicita un'impostazione di governance comune che deve diventare permanente perché fa compiere un grande salto all’Unione Europea verso la creazione di un'Unione fiscale e di una base finanziaria comune capace di affermare la sovranità europea sia all'interno che all'esterno.

Come cittadini, noi ora aspettiamo con grande speranza l'inizio della Conferenza sul Futuro dell'Europa. Sarà il modo migliore per riunire cittadini, rappresentanti della società civile, ONG, sindacati, rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee, per discutere e decidere come procedere per adattare le istituzioni e completare la costruzione della nostra Europa federale. Noi oggi abbiamo bisogno e vogliamo un'Unione politica forte e legittimata, dotata in autonomia delle necessarie risorse finanziarie e in grado di affrontare le grandi sfide transnazionali del nostro tempo, per agire con efficacia su un'ampia gamma di politiche, che vanno dal cambiamento climatico, alle crescenti disuguaglianze sociali, alle forme e strumenti di produzione sostenibile e all'economia civile e sociale, al lavoro, alla salute e alla migrazione, fino agli affari esteri e alla difesa per affidarle un ruolo sempre più di equilibrio nello scenario internazionale, per promuovere anche all'estero i valori fondamentali di Democrazia e Libertà dell'UE e per garantire la sicurezza dei cittadini europei. Il procedimento di federalizzazione potrà procedere con successo solo se sarà accompagnato anche dallo sviluppo di una cultura comune europea che ci faccia sentire veramente cittadini di uno Stato comune.

Per questo #ForumalCentro ha deciso di aderire all’appello promosso dall’Unione dei Federalisti Europei volto a chiedere di rafforzare la Democrazia a livello europeo, con veri partiti politici europei e con vere campagne elettorali europee che prevedano una circoscrizione elettorale pan-europea con liste transnazionali guidate dai candidati alla presidenza della Commissione Europea. Il tempo per realizzare un’Europa federale è ora: ora o mai più. Non sprechiamo questa opportunità.

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