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lunedì 22 marzo 2021

Partecipazione webattiva. Nuove forme di partecipazione attiva.

 di Armando Dicone


Dopo le leadership della seconda Repubblica, che si sono trasformate nell'uomo solo al comando, abbiamo bisogno di "membership", di appartenenza, di far parte di una comunità che condivide valori, idee e decisioni. Dobbiamo ricostruire la politica in modo orizzontale, con meritocrazia e meno decisioni calate dall'alto, non "uno vale uno", ma facendo emergere i talenti di ognuno in base alle competenze e non alle buone amicizie.

Vorrei sottoporvi tre citazioni che trovo molto efficaci, per evidenziare la necessità di partecipazione attiva ed organizzata:
"La democrazia è il potere di un popolo informato";
"È nel sonno della pubblica coscienza che maturano le dittature";
"Quando il cittadino è passivo è la democrazia che s’ammala";
A. Tocqueville

Se dobbiamo ricostruire la politica, per costruire una democrazia rappresentativa ma partecipata, non possiamo che "abitare" il digitale. Non possiamo lasciare che altri occupino indisturbati uno spazio così importante per la società contemporanea.

Vi espongo solo alcuni dati:
(dati oberlo)
Gli utenti italiani su Twitter sono 12,8 milioni, l’età media è di 32 anni, 66% uomini, 34% donne, il tempo medio trascorso su Twitter è di 3,39 minuti per sessione;

Facebook raggiunge il 60,6% degli utenti di internet, 1 italiano su 2, ovvero il 50% della popolazione, l'età media si aggira intorno ai 35 anni, con le seguenti percentuali:
30/35 anni: 98%
36/45 anni: 78%
46/59 anni: 59%
In media, gli utenti trascorrono 58,5 minuti al giorno su Facebook;

Instagram raggiunge 28,8 milioni di italiani, la fascia d’età più popolare riguarda gli utenti tra i 25 e i 34 anni, seguita dagli utenti tra i 18 e i 24 anni, 53 minuti al giorno è la media utente.

Alcuni dati Istat (indagine "Aspetti della Vita Quotidiana") mostrano che il 32% degli elettori segue la politica soprattutto attraverso la tv; al secondo posto c'è internet con il 26% novità assoluta di questi ultimi anni; al terzo posto, i quotidiani con il 15 %.

Uno studio di "sociometrica" dimostra che se al voto andassero solo i "naviganti del web", il M5S avrebbe il 47% dei voti e se aggiungete il 40% di lega e FdI nei sondaggi vi sarà chiaro che moriremo di bi-populismo.

Ho raccolto questi dati per rendere più urgente l'azione che dobbiamo compiere: abitare le nuove piazze. Non immagino un nuovo mondo in cui ogni essere umano è isolato, tutt'altro.
Penso sia possibile coniugare community con comunità, digitale con incontri in presenza, ma credo che fare a meno del web sia un suicidio culturale e politico inevitabile.
Il digitale tra l'altro accorcia le distanze, perché non tutti vivono a Roma o nei grandi centri urbani, azzera le differenti disponibilità economiche degli attivisti, rende la partecipazione attiva possibile per tutti.

Noi centristi, che ci differenziamo dai populisti e sovranisti, non dobbiamo usare il web per cavalcare il sentiment del popolo, né per conquistare like con l'alterazione della cronaca, ma per aggregare, per mettere in rete talenti, competenze, studi e passione politica.
"Forum al Centro" è nata anche per questo, per colmare quel vuoto che la nostra area culturale e politica ha lasciato ad altri per troppo tempo, cercando di agire come una comunità webattiva che cresce insieme in una "scuola di democrazia partecipata", sempre con umiltà e grande passione. 

Grazie per l'attenzione.

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