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martedì 2 giugno 2020

Le donne che hanno fatto la Repubblica Italiana #DonnealCentro

di Valeria Frezza

Le donne italiane parteciparono alle lotte d’indipendenza e alla lotta partigiana, ma anche lottarono per vedersi riconosciuto il diritto di poter votare ed essere attrici del proprio destino.  In principio furono le suffragette, un ristretto gruppo di donne istruite e combattive che nel primo ‘900 lottò strenuamente per ottenere l’estensione del suffragio alle donne italiane. Il debito di riconoscenza verso figure come Lidia Poet, Anna Kuliscioff, Anna Maria Mozzoni, Maria Montessori, Sibilla Aleramo e Giacinta Martini Marescotti, pioniere della parità di genere in Italia, è oggi ampiamente riconosciuto, perché senza di loro, forse, quel 2 giugno di 71 anni fa, le donne si sarebbero ritrovate ancora escluse dalla possibilità di votare e accedere al Parlamento.

L' elezione delle 21 Costituenti nel 1946 non ha risolto il ritardo italiano della presenza femminile nelle istituzioni, se ancora oggi certe cariche restano ad appannaggio maschile. Ma la presenza tra gli scranni di Montecitorio delle Costituenti ha segnato un vero spartiacque nella storia del nostro Paese e le 21 donne entrate all’Assemblea sono diventate un simbolo dell’emancipazione femminile. Laureate, provenienti da tutta la penisola, in maggioranza sposate, insegnanti, giornaliste, sindacaliste, casalinghe, spesso con un passato partigiano, militanti comuniste, socialiste, democristiane e in un caso del movimento dell’Uomo Qualunque: per tutte, l’Assemblea Costituente rappresentò l’occasione irripetibile di migliorare giuridicamente la condizione della donna nella società italiana.

Entrarono in Parlamento e lavorarono alla stesura della Costituzione; ognuna con un contributo specifico e aprendo la strada alle future deputate della Repubblica italiana e in generale a tutte le donne intenzionate ad affermarsi professionalmente nei vari ambiti della società. Per citarne solo alcune, Nilde Jotti, presente in Parlamento fino al 1999 e prima donna a diventare Presidente della Camera, Angela Guidi Cingolani, primo sottosegretario nel settimo governo da De Gasperi, Angelina Merlin, autrice della legge che abolì la prostituzione e prima senatrice della Repubblica.
Accanto alle Costituenti, il dopoguerra farà crescere un’intera generazione di protagoniste della vita politica, un lungo elenco di personalità femminili che si snoda dall’alba della Repubblica ai giorni nostri, da Tina Anselmi a Camilla Ravera, da Adelaide Aglietta a Irene Pivetti, da Rosa Russo Jervolino a Emma Bonino, fino a Laura Boldrini e Federica Mogherini. Senza dimenticare il contributo delle donne nel resto delle istituzioni,  dalla giustizia all’università, dalle amministrazioni locali all’esercito, anche se restano ancora spazi inaccessibili e alte cariche finora a prerogativa maschile, prima tra tutte quelle di Premier e di Presidente della Repubblica

Fonte: Iodonna



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